La grande alluvione di Salerno: 60 anni dopo
Giulio Caso
A 60 anni di distanza, la grande alluvione di Salerno sarà ricordata con un convegno presso la Biblioteca Comunale di Nocera Inferiore C. V. E. , il 24 ottobre 2014, alle ore 18. L’alluvione del 1954 fu uno dei più grandi disastri naturali del XX secolo. Il parossismo pluviale avvenne nella notte del 25/26 ottobre; causò la morte di 316 persone e il ferimento di altre 250. Credo che, ancora oggi, sia utile lo studio delle caratterizzazioni idrologici e pluviometriche, oltre che degli aspetti geologici, dell’evento. Tutto iniziò con una pioggia moderata ad iniziare dalle ore 13, in serata le precipitazioni divennero intense, ma assunsero, ben presto, un deciso carattere di nubifragio. I valori dell’altezza di pioggia, in mm, misurati il giorno dopo, 26 ottobre, furono: Agerola 65 – Amalfi 82 – Ravello 141 – Cava dei Tirreni 384 /540 – Salerno 320/504 – Nocera 13,5 – Maiori 115 . Alcune divergenze nei valori sono ancora oggetto di controversie scientifiche. Quasi tutti i torrenti (Bonea, Reginna, Fusandola, Cavaiola, Rafastia, ecc. ),trasportarono a valle fango ed acqua. Furono colpite le città di Vietri sul Mare , Cava dei Tirreni, Maiori, Minori, Tramonti, e soprattutto Salerno con vittime e danni per oltre 50 miliardi di lire. Crollarono ponti e furono distrutte case, strade , ferrovie. Furono spazzate via interi villaggi come quello di Molina di Vietri assieme al suo ponte monumentale dell’acquedotto denominato “Ponte del Diavolo”. Ai soccorritori si presentò uno spettacolo terrificante: un enorme ammasso di fango contenente masserizie di ogni tipo e purtroppo numerosi cadaveri e così dappertutto nei vari paesi. Allora non esisteva alcuna protezione civile e poco si poté fare, inizialmente, per i diecimila sfollati; ciò nonostante, le forse di polizia, i vigili del fuoco, i carabinieri ecc. si prodigarono come poterono con esempi lodevoli. Il ritrovamento del piccolo Mario Caputo, di quindici mesi, vivo e in buone condizioni di salute, ben tre giorni dopo l’alluvione, all’interno della sua culla, che galleggiava in una pozza d’acqua, destò nuova speranza nella rinascita di queste nostre zone.
Nella mattinata del 24 ottobre inizierà, proprio a Salerno, anche un convegno organizzato dall’Ordine Regionale dei Geologi Campani. Come mi ha comunicato Francesco Peduto, presidente regionale dell’Ordine campano dei Geologi, nell’inviarmi i suoi saluti all’evento nocerino, «Le iniziative non si sovrappongono e sono rivolte ad un pubblico diverso». In effetti sono lieto che la ricorrenza del nubifragio del 1954 venga ricordata a Salerno, di mattina, con un convegno rivolto, principalmente, ai geologi, ed a sera nella biblioteca di Nocera rivolto al pubblico. A parte il fatto di essere in ottima compagnia, la cosa mi rende orgoglioso perché credo sia questo un vero e proprio servizio di pubblica utilità come quello dei media che ci supportano.