Salerno: troppi iscritti a Medicina I anno
I corsi avrebbero dovuto avere inizio lo scorso 15 ottobre, ovvero una settimana fa. Invece, gli studenti del primo anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno dovranno attendere ancora prima di poter iniziare la loro carriera. L’inizio del primo semestre sarebbe posticipato al 24 ottobre secondo un comunicato apparso oggi sul sito dell’Università, dove si annuncia che le prime lezioni si svolgeranno nell’Aula delle Lauree di Ingegneria (campus di Fisciano), con gli orari ancora da stabilire. Il motivo: sovraffollamento delle aule, ben oltre le possibilità previste dagli standard di sicurezza, visto che degli oltre 400 studenti che si sono presentati, solo la metà poteva essere accolta dalle strutture della facoltà. Tutto per effetto della sentenza del Tar che ha dichiarato illegittimo il concorso 2014/2015 per l’accesso a medicina, a seguito delle accese proteste degli studenti contro l’inefficienza del sistema a numero chiuso, e per altre questioni sorte durante lo svolgimento dei test. “Il Tar ha emesso una sentenza in maniera del tutto superficiale – spiega Giuseppe Falivene, vicepresidente dell’associazione studentesca Scuola Medica Salernitana – senza tenere conto delle reali risorse degli atenei, che non sono in grado di soddisfare le esigenze di così tanti studenti.” Poi aggiunge: “Siamo ancora noi studenti a sopportare il peso di questa situazione. Se l’università non è in grado di assicurare strutture e risorse, è la qualità della formazione a risentirne. Questo significa meno possibilità di lavoro per noi; lo Stato si ritrova con più professionisti di quanti ne servano, e per di più con una preparazione incompleta. Quindi, meno possibilità di carriera per noi. Si tratta di un’autentica lesione del nostro diritto allo studio, e all’esercizio della nostra professione in maniera adeguata.”Per ora gli studenti salernitani dovranno accontentarsi dell’Aula delle Lauree di Ingegneria, ma questa è un provvedimento del tutto provvisorio per un problema di portata nazionale, destinato ad aggravarsi in assenza di una soluzione definitiva per regolamentare i futuri concorsi. Con la totale liberalizzazione dei criteri per l’accesso alle facoltà c’è da aspettarsi che il boom di iscrizioni sarà ancora più devastante, in futuro.