Vallo della Lucania: Parco Nazionale Cilento, Carlo Sacchi denuncia
«I politici, dopo tanti mesi, ancora non hanno deciso la persona da mettere alla guida del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e degli Alburni. Per questo, noi imprenditori, abbiamo deciso di prendere in mano le redini della situazione, per cercare di sbloccarla». A sostenerlo, Carlo Sacchi che – insieme ad altri imprenditori ed associazioni – ha deciso di organizzare, per il prossimo 8 novembre, a Vallo della Lucania, un incontro finalizzato ad individuare la persona che dovrà ricoprire l’incarico di Presidente del Parco. Da aprile, infatti, a guidare l’Ente – in veste di Commissario – è l’ex presidente Amilcare Troiano. Così, come era successo a giugno, quando l’ex ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca – durante un incontro al Centro per la Biodiversità del Parco Nazionale del Cilento – aveva definito «il Cilento una terra senza futuro», Carlo Sacchi e gli altri imprenditori – attraverso tale incontro – cercheranno di rispondere con i fatti alla situazione a cui si sta assistendo.«Conoscendo la reale condizione in cui versa l’ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e degli Alburni – prosegue Sacchi – non vogliamo più essere alla mercé delle decisioni dei politici, spesso guidate da ragioni che poco hanno a che fare con il buon funzionamento dello stesso Parco e del benessere del territorio. Non vogliamo più essere in balia degli eventi». A tal riguardo, Sacchi fa riferimento a diverse situazioni che stanno, via via, peggiorando l’economia locale. In particolare, evidenzia i danni provocati dai cinghiali alle varie coltivazioni, all’ecosistema e ai territori. «Una vera e propria emergenza», puntualizza preoccupato Sacchi, che continua dicendo: «Sull’agricoltura, la risposta del Parco è stata inadeguata. Ancora peggio è stata la reazione dell’Ente in merito allo stato in cui versano le strade e i vari siti archeologici del territorio. Se è vero che sono altri gli enti preposti ad occuparsi dei suddetti – Regione, Provincia, Soprintendenza ai beni archeologici – il Parco dovrebbe vigilare e richiamare alle loro responsabilità e ai loro compiti chi, invece, non lo fa». Incalza, ancora Sacchi: «A causa di questi giochi politici, il Cilento e il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e degli Alburni si trovano in una situazione disastrosa. Come imprenditore, posso dire che l’Ente non garantisce alcuna azione agricola. In questo modo si assiste ad una scarsa tutela nei confronti dei nostri prodotti tipici, quali: olive, castagne e via discorrendo». Sacchi prosegue sottolineando: «Per queste ed altre motivazioni, noi imprenditori vogliamo scegliere la persona che ricoprirà l’incarico di presidente del Parco. Sarà sicuramente una persona del Cilento e che – in quanto tale – oltre ad aver dato tanto al territorio, conosce le problematiche che gravano nel comprensorio cilentano. Penso a quelli legati all’ambiente, all’agricoltura, agli ospedali, alle strade. Giusto per citarne alcuni». Infine, conclude Sacchi: «L’incontro, che si svolgerà l’8 novembre, servirà per individuare una rosa di nomi da proporre ai politici. Quest’ultimi, quindi, dovranno scegliere il prossimo presidente del Parco tra i nomi indicati. Se non lo faranno – proseguendo, invece, con i loro giochetti politici – noi imprenditori continueremo su questa strada, promuovendo un nostro presidente. Questo non perché vogliamo fare un’inutile polemica, ma soltanto perché è necessario che entrino in campo dei cilentani professionisti, che siano a conoscenza delle criticità e dei punti di forza del territorio».