Roma: Cardiello “Pulizia alveo e letto Sele, evitare tragedie come Genova” interrogazione Ministro Ambiente e tutela territorio e mare
Premesso che: con la legge 18 maggio 1989, n. 183, e successive integrazioni e modificazioni, sono state dettate le “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” e si è provveduto a riorganizzare, complessivamente, le competenze degli organi centrali dello stato e delle amministrazioni locali in materia di difesa del suolo; la Regione Campania, in recepimento della citata normativa nazionale, con la legge regionale 7 febbraio 1994, n. 8. (B.U.R.C. n. 10 del 14 febbraio 1994) recante “Norme in materia di difesa del suolo – Attuazione della Legge 18 Maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni ed integrazioni” ha regolamentato la specifica materia della Difesa del Suolo ed ha istituito, per bacini compresi nel proprio territorio, le Autorità di bacino regionali ed i relativi organi Istituzionali e Tecnici; la legge regionale della Campania consente interventi di manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua, perché considera lo stato di dissesto del reticolo idrografico regionale e, dunque, l’elevato rischio idraulico; con riferimento al fiume Sele, questo già a fine 2013 risultava essere nuovamente a rischio esondazione a causa della presenza di detriti, tronchi di albero e materiali vari, che ne impedivano il regolare deflusso. La situazione richiese allora l’intervento dei volontari della protezione civile che presidiarono il corso d’acqua per prevenire situazioni emergenziali a ridosso dei piloni del ponte stradale della provinciale 175 a Foce Sele, lato monte; ad inizio 2014 le piogge abbondanti hanno causato ulteriori episodi alluvionali: dopo i disagi e gli allagamenti nel Cilento per lo straripamento del fiume Alento, esondava, ancora una volta, in più punti il fiume Sele, allagando in particolar modo le zone rurali, in parte abitate, fra Gromola e Ponte Barizzo, in territorio di Capaccio Paestum, una situazione critica che causò l’intervento dei vigili del fuoco con mezzi anfibi, salvando almeno 3 famiglie; a marzo 2014 gli organi di stampa hanno dato notizia dello stanziamento di 1 milione e 200 mila euro di fondi ottenuti in forza dei poteri di commissario per l’alluvione Sele volti al rafforzamento degli argini del Rio Ciorlitto, importante affluente del fiume che contribuisce a determinare problemi alluvionali nella confluenza con il Sele, e dell’inizio dell’iter amministrativo della gara per l’affidamento dei lavori, quale prima risposta per ridurre le criticità idrauliche di una zona particolarmente fragile e delicata; ad inizio ottobre 2014, per la messa in sicurezza del Sele, sono stati affidati i lavori relativi al progetto, primo stralcio urgente, per il ripristino arginale del Rio Ciorlitto-Rio La Lama e sistemazione affluente collettore acque salse – gli interventi, realizzati dal Consorzio di bonifica sinistra Sele di Paestum, sono finalizzati a prevenire allagamento della frazione Gromola; dopo anni di continue esondazioni solo il 21 ottobre 2014 ha avuto inizio il monitoraggio del fiume Sele per procedere all’attuazione del progetto relativo agli interventi di asportazione di materiali dall’alveo e all’attività di manutenzione. L’intervento di rimozione dei materiali è stato sollecitato anche dalla prefettura di Salerno, che ha inviato una nota agli enti competenti quali Regione, Autorità regionale di bacino Campania sud, Provincia, Consorzio di Bonifica di Paestum sinistra Sele e destra Sele, e il Comune di Capaccio, indicato come supervisore; gli agricoltori e i residenti nelle zone rurali della Campania colpiti dalle esondazioni hanno sovente:
- fatto presente: di non potere continuamente far fronte alle emergenze naturali e vivere col timore di nuove e pericolose alluvioni; della necessità di ragionare in termini di prevenzione e di cercare soluzioni efficaci e radicali per prevenire nuove inondazioni, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio, tutelando l’habitat naturale, puntualmente distrutto con la prima piena;
- sollecitato interventi di manutenzione idraulica costante volti: all’estrazione di materiale litoide dagli alvei, quali ciottoli, ghiaia e sabbia, dei fiumi Sele, Alento, Tanagro, soprattutto in alcune zone dove il letto dei fiumi è ad un’altezza maggiore dei terreni circostanti; al riutilizzo del materiale di risulta per la difesa e il ripascimento del litorale;
- chiesto progetti non tampone ma risolutivi che evitino il ripetersi di allagamenti nei quali l’incuria dell’uomo riveste un ruolo essenziale nelle esondazioni; il ripetersi ciclico degli eventi calamitosi richiede strategie volte all’attività di prevenzione attraverso un programma pluriennale di manutenzione ordinaria del territorio con il concorso di tutti gli Enti locali interessati; le politiche di prevenzione di esondazione dei fiumi nel Salernitano non sono state tuttavia facilitate dai numerosi Enti interessati alle politiche di difesa del suolo: Regione, Enti Locali, Consorzi, chiede tenuto conto dei continui e periodici gravi danni causati dalla tracimazione non controllata delle acque dei fiumi del Salernitano, se non intenda sollecitare tempestivamente gli Enti interessati a portare a compimento entro un termine certo le opere di messa in sicurezza dei fiumi interessati dalle esondazioni con l’asporto di tutti i detriti accumulatisi, principale causa dei dissesti idrogeologici nel Salernitano, o, qualora permanga una difficoltà degli Enti locali interessati a coordinarsi tra loro, ad intervenire con potere sostitutivo.