Salerno: Giovanni Sorrentino, Chef Vinile finalista Premio Moretti Grand Cru
Lo Chef del Vinile, Giovanni Sorrentino, tra i migliori dieci chef e sous chef italiani, finalista del Premio Birra Moretti Grand Cru. Il prossimo 17 novembre Sorrentino sfiderà nove tra i più talentuosi cuochi under 35 del panorama gastronomico nazionale per il contest culinario ideato da Identità Golose, il più importante congresso di cucina italiana, in partnership con Birra Moretti. Una finale che si preannuncia avvincente e ricca di novità, a partire dalla location, presso il ristorante Alice all’interno del Eataly Smeraldo a Milano. Grandi chef e sommelier valuteranno, in una sessione a porte chiuse, le ricette dei giovani candidati che si aggiudicheranno l’unico premio in palio del valore di 10mila euro. La giuria, presieduta da Claudio Sadler (ristorante Sadler, Milano), è composta da prestigiosi esponenti dell’enogastronomia italiana: Giuseppe Palmieri (sommelier dell’Osteria Francescana, Modena), Marco Reitano (sommelier de la Pergola Hotel Rome Cavalieri, Roma), Paolo Marchi (patron di Identità Golose), Alfredo Pratolongo (Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali Heineken Italia), Cristina Bowerman (Glass Hostaria, Roma), Andrea Berton (Berton, Milano), Davide Oldani (D’O, Cornaredo) e Carlo Cracco (Cracco, Milano) insieme alle new entry Antonino Cannavacciuolo (Villa Crespi, Orta San Giulio), Moreno Cedroni (Madonnina del Pescatore, Senigallia), Alessandro Negrini (Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano ) e Viviana Varese (Alice, Milano).Un traguardo significativo per lo chef, 32 anni, in finale al premio Grand Cru per la seconda volta dopo l’esperienza del 2011. Top secret il menù scelto da Giovanni Sorrentino, che sarà svelato solo al momento della competizione. Una soddisfazione condivisa con tutto il giovane staff del Vinile-Cibo Vino Musica, a soli quattro mesi dall’inaugurazione del locale di via Velia, nel cuore cittadino di Salerno, che fin dall’apertura ha scommesso sull’eccellenza di una cucina sofisticata e di grande qualità. “Una finale vissuta con una gioia immensa – racconta lo chef Giovanni Sorrentino – Una soddisfazione incalcolabile per chi, come me viene, dal basso e si sta costruendo una professionalità e una carriera tra tanti sacrifici. Oggi sono di nuovo in finale con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione, con grande umiltà ma anche con la consapevolezza di avere i mezzi per potermela giocare. E per questo dico grazie alla mia famiglia che mi ha trasmesso il valore del lavoro e del sacrificio, a mia moglie e alle mie figlie che mi danno la forza e la spinta ogni giorno, ad ognuno dei maestri che mi ha insegnato qualcosa e, non ultimo, un team di lavoro fantastico senza il quale ogni risultato sarebbe impossibile. C’è la metterò tutta per rendervi ancora più orgogliosi di me il 17 novembre. Grazie”. A sostenerlo tutto lo staff del Vinile, che in parte lo seguirà a Milano per dargli carica. “La nostra massima soddisfazione è aver puntato più che sul grande chef, sul ragazzo di valori che Giovanni ha dimostrato di essere – sottolinea Fiorenzo Benvenuto, uno dei giovani titolari del Vinile – Abbiamo scelto lui per il suo essere, per la persona, più che per il grande talento in cucina che ha deciso di condividere il nostro progetto. A prescindere dai risultati della finale, per noi è già un successo. Ovviamente speriamo di vincere, perché non ci piace solo partecipare”. Una cucina ricercata, quella dello chef Sorrentino, piena di sfumature, che gioca sui colori, sulla preparazione del piatto, sugli accostamenti di sapori unici ed originali. Una cucina su cui si potrebbe dire tanto, ma che può essere riassunta in un unico termine: riflessiva. “Riflessiva perché riflette me stesso, riflessiva perché studiata nei minimi dettagli, riflessiva perché riflette le mie origini, il mio territorio e il mio amore per esso – spiega Giovanni – Riflessiva perché riflette tutte le mie esperienze sia di vita che professionali e che, come in matematica, riflette l’uno e l’insieme, ovvero me e il team di lavoro che mi sostiene”. Campano, originario di Sant’Antonio Abate, piccolo centro a pochi passi da Pompei e dalla penisola sorrentina, Chef del Vinile di Salerno, appassionato fin da giovanissimo dell’arte culinaria, Giovanni Sorrentino inizia a frequentare le cucine dei ristoranti nel 1994, molto prima del diploma conseguito presso l’istituto per i servizi alberghieri e per la ristorazione “Francesco De Gennaro” di Vico Equense nel 2001. Numerose le sue esperienze in Italia e all’estero: tra le più significative e determinanti per la sua carriera l’Andana di Alain Ducasse, la Torre del Saraceno di Gennaro Esposito, Il Grand Hotel Angiolieri con Michele Deleo e più di recente lo Chalet d’Adrien nella Svizzera Francese con Mirto Marchesi. Oggi, sposato e con tre splendide figlie, ha deciso di ritornare nella vicina Salerno per mettere al servizio dei clienti del Vinile la grande esperienza maturata negli anni e presentare la sua cucina originale con un tocco ed una visione tutta personale.