Salerno: precisazione affermazioni presidente Orakom Royal, Pino D’Andrea
Sarebbe bastato invitare il proprio allenatore a tenere per il futuro un comportamento più calmo, più posato, più consono ad uno sport per famiglie come la pallavolo. Sarebbe bastato raccomandargli almeno di abbassare la voce durante il gioco nel dare le “indicazioni” o la “carica” alle sue atlete. Sarebbe bastato, insomma, un po’ di buon senso per rispetto degli spettatori in primo luogo, e poi della regolarità della partita. Invece spiace sottolineare, unicamente per amore di verità e a tutela del proprio personale operato professionale, come il presidente della Orakom Royal Salerno, Pino D’Andrea, attraverso la “smentita” dell’ultimo comunicato del Centro Ester Pallavolo Napoli pubblicata da alcuni organi di stampa non solo abbia (legittimamente, ci mancherebbe) difeso il comportamento del suo allenatore, dichiarandosi orgoglioso “di come abbia incitato le sue, e sottolineo sue, atlete”, ma abbia polemizzato col Centro Ester ed in particolare con il suo addetto stampa. Al riguardo, il presidente D’Andrea va subito rassicurato su un aspetto: l’autore del comunicato del Centro Ester sabato scorso era al palazzetto, ha visto coi suoi occhi e purtroppo ascoltato con le sue orecchie, ancora indolenzite e infastidite, quanto accaduto in campo. Se D’Andrea, invece, ha fatto finta di non vedere e soprattutto di non sentire, sta a lui e alla sua coscienza. Arrivare a “smentire” quanto può essere tranquillamente confermato dai cento e più spettatori presenti al palazzetto di via Repubbliche Marinare, però, è fatto grave, mentre è preoccupante augurarsi che Sarcinella “con il suo modo di trasmettere la carica alla squadra possa ripetersi allo stesso modo per le restanti partite del campionato”. In questo caso, soprattutto se gli arbitri – come il duo Lotito-Picerno – consentiranno impunemente al coach di portare avanti il suo personale e sgradevole spettacolo, vanno invitate le altre formazioni del girone H di serie B2 e i loro tifosi a premunirsi per tempo ogni volta che affrontano Salerno: tappi nelle orecchie, ovatta in quantità, una pillola per il mal di testa e una buona dose di pazienza, oltre a un registratore che possa consentire di allegare un file audio al comunicato post partita, così da fugare ogni dubbio. Certo, si può opinare – come ha fatto il presidente della Orakom Royal Salerno – sul fatto che le proteste nel corso della partita di sabato scorso siano state mirate. Dà molto da pensare in tal senso il comportamento tenuto dall’allenatore dopo il cartellino giallo comminato al dirigente esterino Salierno, quando l’arbitro Lotito ha avvisato Sarcinella dicendo testualmente: “Alla prossima che fa ammonisco anche lui”; ebbene, nei restanti dieci minuti di gara l’allenatore non ha aperto bocca, dimostrando – eccome – di sapersi controllare, ma solo all’occorrenza ed a sua convenienza. Il presidente D’Andrea va comunque capito, a certi atteggiamenti avrà fatto l’abitudine: del resto prima di Sarcinella per anni ha avuto alle dipendenze come tecnico un altro “urlatore”, Pierpaolo Veglia. Al PalaDennerlein, invece, si è abituati ad altri modi di comportarsi, a privilegiare aspetti ben più importanti del risultato finale. Ad esempio, quando due giocatrici cozzano la testa durante il gioco da queste parti ci si preoccupa immediatamente delle loro condizioni, anziché stare a guardare dove è caduta la palla, chi ha fatto l’ultimo tocco e se l’arbitro ha assegnato palla contesa o il punto alla propria squadra. Ora, D’Andrea potrà provare a smentire per una, due, tre partite il comunicato di turno della squadra avversaria: alla fine la verità, anche se scomoda, emergerà. Ed è questa l’unica cosa che conta, almeno per chi ha scelto per professione di raccontarla con obiettività.P.S.: fatta definitivamente chiarezza, ci si augura di non dover tornare più sull’argomento. In bocca al lupo all’Orakom Royal Salerno per il prosieguo del campionato Rino Dazzo, Addetto Stampa Pallavolo Centro Ester Napoli