Scuola: maestre…con temi choccanti!
Il caso delle maestre di Scarmagno, Ivrea, finito nelle maglie giudiziarie, fa discutere non poco. L’insegnamento che le due maestre hanno inteso trasmettere ai piccoli allievi della scuola primaria, incredibile. Postulati interrogativi inquietanti, incentivanti alla violenza “Chi uccideresti prima mamma o papà?” in elaborati assegnati, abbinati a spiegazioni sulla sessualità, che un genitore consumerebbe sulla strada del meretricio. Il tutto, finalizzato ad un’educazione sessuale avanguardista, nel mettere in guardia dalla morte, inellutabile dell’esistenza, non regge. Sbriciolare messaggi di violenza e trattare la sessualità consumistica, in funzione dell’appagamento dei sensi, non può trovar spazio in una crescita educativa. Non tanto la Giustizia, esaminerà i vari esposti dei genitori, a giusto motivo rizzelati o il Provveditorato, a decidere il prosieguo o meno della carriera delle docenti, quanto il buonsenso, che deve regolare la didattica educativa. E, nonostante il modernismo, la scuola resta ancora un faro educativo, un’agenzia che deve curare la crescita delle generazioni, in sinergia con la famiglia. Inculcare il concetto del killeraggio genitoriale o trattare di prostituzione, più che di amore della coppia, procreativo, esecrabile: soprattutto se con minori!
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