Bracigliano: Lettera aperta- Riceviamo e Pubblichiamo
Egr. Direttore, le scrivo perchè la seguo da anni e la mia profonda stima va a questo quotidiano, che senza mezzi termini, riesce a far capire le cose come vanno a volte. Delle osservazioni, sulla serata di ieri, mi scaturiscono dall’animo. Conosco il mio paese, come il mio territorio, anche se per anni mi sono allontanato e tuttora preferisco starmene in disparte per opportuni motivi come. Parole, parole…ieri sera per inaugurazione del De Simone, se ne son fatte tante, come di circostanza! Una struttura senz’altro lodevole, quella che dopo troppi anni, ha illuminato le speranze di chi sperava di dover cancellare la memoria di una costruzione secolare, adibita alla collettività. Ed invece Rescigno ce l’ha fatta! A mettere, se non altro, la parola fine ad un progetto, già partito con l’Amministrazione dell’ex senatore Gianni Iuliano. Assente alla manifestazione, contrariamente alla maggioranza, trionfante in prima fila! A far da corona al neo eletto consigliere provinciale Antonio Rescigno Sindaco del paese, presidente della Comunità Montana Irno-Solofrana e consigliere provinciale. Quando s’additavano le cariche del Sindaco di Mercato San Severino Giovanni Romano, quella di assessore regionale, insieme a quella di primo cittadino, in corsa per la presidenza alla Provincia, qualcuno dimenticava che nella stessa area irnina, Rescigno, anche se con una “stazza fisica” diversa, uno e trino! Senza alcuna diminutio, Rescigno gran lavoratore: sostiene chi sa che da troppo non ha mai gettato la spugna della politica! Che riesce a sostenere in ogni tempo, cercando di reggere anche i colpi bassi della natura, che attaccano le castagne col killer cinipede! A plaudire non poteva mancare l’assenso del neo eletto Giuseppe Canfora, che in breve tempo ricopre doppio incarico: Sindaco di Sarno, fascia tricolore e presidente della provincia, azzurra. Ma queste elezioni a Palazzo Sant’Agostino, per molti una vera e propria burletta. Non il popolo alle urne, voto democratico sempre più svilito, ma gli stessi amministratori, con accordi interni, ad eleggersi. Voluti da apparati di partito, da rapporti amicali…ed allora, anche un sindaco tutt’altro che operoso per il territorio, dalla “movimentata” sua vita personale, a fare il bello ed il cattivo tempo. O qualche altro, inquisito, burletta della legalità! Per finire con chi continua a reggere il suo Comune-dormitorio, senza aver mai curato il ruolo di amministratore pubblico, tranne che per i suoi familiari da collocare! Una classe politica che arranca, quella italiana, sempre più corrotta, dicono molti e meno capace di reggere un ruolo. Eppure sempre più scalpitante, per occupare un posto al sole, senza aver nè competenze nè cultura. Anzi, questa, evasa dal più banale dizionario usa e getta. Domanda naturale, quale significato ricoprano assessorati alla cultura, in Comuni nei quali i referenti a stento alfabetizzati! Come i sindaci! Preferibile chiedersi cosa s’intenda per tale vocabolo, allorquando la manovalanza…transita opportunisticamente nella politica!A proposito, ma Iuliano perchè non c’era al De Simone?
Uno Qualunque