Vietri Sul Mare: 1954-2014, alluvione indimenticato!
Alessandro Russo
Oscar Wilde diceva che l’esperienza è il nome che noi diamo ai nostri errori. Queste parole rimbombano solenni in occasioni come questa, in cui si celebrano i 60 anni dall’alluvione che sconvolse le frazioni di Marina di Vietri e Molina e quest’esperienza appunto deve far da monito affinché non si commettano nuovamente gli stessi errori. Questo è stato lo scopo della tre giorni di manifestazioni che ha coinvolto le frazioni di Molina, Marina e il capoluogo, che attraverso filmati, fotografie e testimonianze dei superstiti ha voluto altresì ricordare alle nuove generazioni la sofferenza e il profondo dolore provati in quel triste momento. Grazie al coordinamento di Antonio Gazia, col patrocinio amministrativo ed in collaborazione con l’Associazione Marcina e col nostro quotidiano. Si è iniziato venerdì 24 ottobre con la manifestazione nella frazione di Molina, nella quale è stato distribuito a tutti i partecipanti un libro di Aniello Tesauro, che poi sarà dato anche a tutti gli alunni dell’istituto comprensivo A.Pinto, il quale racconta brevemente e con accuratezza la disgrazia avvenuta tra il 25 e il 26 ottobre ‘54. Il giorno seguente è stata la volta di Marina, in cui dopo la processione e la fiaccolata si è svolto il lancio della corona nel fiume Bonea, e come a Molina sono state adagiate delle ninfee di luce trasportate dalla corrente a simboleggiare, seguendo un esempio di tradizione del sud est asiatico, le anime delle 125 vittime che persero la vita nella tragedia. La serata finale si è svolta infine il giorno ieri sera nel teatro dei Salesiani, in cui sono intervenuti, oltre al sindaco Francesco Benincasa e al vice Antonietta Raimondi, anche i geologi del C.N.R, per spiegare le cause del disastro del ‘54, ma soprattutto il celebre Don Sciullo, sacerdote e medaglia d’argento al valor civile che, alla veneranda età di 100, anni non ha voluto mancare a questa rievocazione e fornire la sua testimonianza dei fatti vissuti in prima persona. La prima parte della serata è stata affidata ai geologi che, attraverso slide e diapositive, hanno spiegato il perché di questo nefasto fenomeno. Purtroppo il fenomeno che si verificò la fatal notte del ‘54 è detto Flash Flood o anche alluvione lampo, ed è quasi impossibile da prevedere. Durante questo breve periodo in alcuni casi anche brevissimo (può andare dalla mezz’ora alle 8 ore , nel caso citato del ‘54 è durato 6 ore) cadono in una zona limitata un quantitativo esponenziale di litri d’acqua che, in combinazione allo sbarramento temporaneo del flusso causato da un sedimento roccioso nella zona delle Najadi, causò appunto la terribile alluvione. Così come l’America è falcidiata da violenti tornado e il sud-est asiatico e la zona caraibica sono colpiti da terrificanti tsunami così le piaghe dell’ Italia sono le alluvioni . Dai dati raccolti dalla ricerca geologica e idrologica emergono particolari allarmanti, infatti è la totalità del territorio italiano ad essere soggetta a possibili alluvioni e frane . Da una recente ricerca è emerso per l’appunto che negli ultimi vent’anni le alluvioni hanno causato danni per 30 miliardi di vecchie lire o 15 milioni di € . Da questi dati risulta appunto che il problema fondamentale della nostra penisola, oltre all’eccessivo disboscamento e ai vari danni compiuti dall’uomo sulla natura, sia proprio la struttura del suolo come testimoniano le alluvioni ad Atrani nel 2009, nelle Cinque Terre del 2012 e a Genova. Problema che si acuisce se si parla di Amalfitana dove i detriti che vengono trasportati dalla furia dell’acqua, provengono da riserve piroclastiche createsi susseguentemente all’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. Da notare poi la struttura a imbuto di molti paesi della costiera con al centro la foce dei torrenti, cosa che per l’appunto favorisce questi fenomeni. Nel corso della serata, condotta dal direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo, vi è stato un accorato appello del sindaco, Francesco Benincasa, alla prevenzione ed a non dimenticare questi fatti anche se così lontani dalla memoria di molti dei presenti; infine è stata annunciata la realizzazione di un busto marmoreo nella località di Marina proprio per ricordare le vittime della sciagura. Toccante la rievocazione dei fatti da parte di Don Sciullo, con voce vivida e piena di commozione, mostrando ricordi marcati a fuoco nella memoria. Tra i primi ad andare in soccorso delle vittime della tragedia. La serata, che come ha ricordato la Raimondi, sarà spunto anche per gli allievi del territorio, che continuerano a conoscere questo spaccato storico, grazie alla fruizione della mostra fotografica e d’altre iniziative, arricchita dagl’interventi del CNR e col prezioso contributo storico di Aniello Tesauro, s’è conclusa con un filmato d’epoca e le interviste ai sopravvissuti, redatte dal direttore Lupo.
Articolo molto bello ed esaustivo su un terribile avvenimento
quante vittime ci sono state??
…bellissimo articolo, complimenti! Ma, don Sciullo era il parroco di dove????