Tre Ave Maria per andare in Paradiso

Santa Matilde di Hackeborn, era una monaca be­nedettina, morì sul finire del XIII secolo. Pensando con gran timore al momento della sua morte, chiese alla Ma­donna di non abbandonarla in quel momento estremo. Le apparve la Madre di Dio che le diede una risposta consolantissima: “Sì, farò quello che tu mi domandi, figlia mia; però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria:
1) la prima per ringraziare l’Eterno Padre per avermi resa onnipotente in Cielo e in terra;
2) la seconda per onorare il Figlio di Dio per avermi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti i Santi e di tutti gli Angeli;
3) la terza per onorare lo Spirito Santo per avermi fatta, dopo Dio, la più miseri­cordiosa”.

La Grande Promessa della Madonna vale per ogni persona, eccetto per coloro che recitano le Tre Ave Maria con ma­lizia, cioè con l’intenzione di proseguire più tran­quillamente a peccare. Al Con­gresso Mariano di Einsiedeln in Svizzera, Padre Giambattista de Blois disse: “Se que­sto mezzo vi sembrerà sproporzionato [ndr: per raggiungere la salvezza], dovete prendervela con Dio stesso che ha concesso al­la Vergine tale potere. Dio è padrone assoluto dei suoi doni. E la Vergine SS.ma, nella potenza d’intercessione risponde con generosità pro­porzionata al suo immenso amore di Madre”. Il Venerabile Louis M. Baudouin diceva di “promettere il Paradiso” a chi era fedele a questa pratica. San Leonardo da Porto Maurizio lo definiva “un mezzo efficace per assicurarsi la salvezza”.  Molti altri Santi, tra cui Sant’Alfonso Maria de’ Liguori raccomandarono questa devozione.