Potenza: San Carlo, rete regionale pancreas, domani Cristina Ferrone, dal Massachusetts General Hospital
Giovedì 4 dicembre sarà presentato al San Carlo il centro regionale per la diagnosi e la cura delle malattie del pancreas. Compiti del Centro, oltre alle attività di cura, la definizione dei percorsi assistenziali, la ricerca scientifica, la crescita professionale del personale e iniziative di e-health. Al meeting, con una lezione magistrale, prenderà parte Cristina Ferrone, un giovane medico lucano (è nata 42 anni fa a Potenza) che ha studiato e si è specializzata negli Stati Uniti e oggi è assistente alla Scuola di medicina di Harvard e lavora come chirurgo esperto in chirurgia oncologica del fegato e del pancreas al General Hospital del Massachusetts, a Boston. Una personalità scientifica riconosciuta tra le figure più promettenti e innovative per la chirurgia oncologica negli Stati Uniti. La decisione della Giunta regionale, sancita da una delibera dello scorso 16 settembre, si fonda sulle evidenze scientifiche: per una patologia complessa come le neoplasie al pancreas, un alto volume di attività aumenta significativamente le aspettative di successo, riducendo il tasso di mortalità dal 16.3% al 3.8% nei centri che registrano attività rilevanti. Il San Carlo, grazie all’accordo con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e alla connessa creazione da anni di un team pancreas multidisciplinare dedicato, ha superato la soglia dei 16 interventi all’anno, che costituisce la quota prevista per definire un centro ad “alto volume”. “Il nostro rapporto con Verona – spiega il primario di chirurgia generale Nicola D’Alessandro – si va consolidando di anno in anno. Dopo il protocollo del 2013 che ha significativamente incrementato le attività cliniche, nello scorso mese di aprile abbiamo avviato percorsi formativi per specializzandi veronesi e dato vita a un ambulatorio multidisciplinare al quale partecipano direttamente anche i professionisti dell’università veneta. I risultati si sono visti subito, con l’attrazione di pazienti da fuori regione. Del resto i risultati della chirurgia generale sono eloquenti, con una crescita costante sia del numero degli interventi sia del loro indice di complessità. Si veda il forte impulso dato da subito alla chirurgia robotica, che in pochi mesi ha realizzato oltre 40 interventi”.“Nel 2013 – conclude D’Alessandro – abbiamo avuto 105 ricoveri per ittero neoplastico, 58 pazienti discussi dal team pancreas, 47 indirizzati a una terapia in Oncologia medica. Più in generale sono stati 950 gli interventi di chirurgia maggiore nel 2013, di cui 150 di chirurgia oncologica, il 60% dei quali per le neoplasie colon rettali effettuati con tecnica laparoscopica”