Salerno: La Sfinge “Premio Carmela Rocco”…per non dimenticare
Un’attenta platea, ieri sera, presso l’Hotel Fiorenza, ha risposto all’appello della presidente dell’Accademia Culturale La Sfinge, Elisabetta Busiello, che ha inteso ricordare la recente scomparsa di Carmela Rocco, con un premio, che hanno ritirato con entusiasmo: Aniello Ferrara, Davide Pollino, Concetta Onesti, MariaPia Busiello, Carmela Grasso, Vittorio Pesca, Silvano Lorenzo Pinto, Nicola Viola, Gisella Galdo, Vera Di Prima, Pietro Serpico, Mario Senatore, Antonio D’Agosto. Premio alla memoria anche a Michele Mondo, valido poeta salernitano. Artisti e poeti si sono così cimentati, con liriche ed opere artistiche di svariato tema. Partendo dal ricordo di Carmela Rocco, figlia disabile della presidente Busiello, prematuramente scomparsa. “Una presenza che è stata amata e seguita meticolosamente, come una madre sa fare, malgrado gli anni e le difficoltà- ha commentato il direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo, intervenuta come ospite d’onore- e che inorgoglisce il ruolo della maternità, nel momento in cui questa ingloba input negativi da cruenti episodi contemporanei. Senz’altro Carmela vive ora la pace e la serenità in una dimensione spirituale, negatele in terra, ricevendo il premio riservato agli eletti.” L’Accademia, nata a latere dell’Associazione Italiana Protezione Handicap ha sempre mirato alla solidarietà e continua a farlo attraverso svariate iniziative che da Brusciano, dove ha sede l’Accademia, si diramano non solo nel territorio campano. Per questo il prossimo anno già vede un calendario ed un’agenda con immagini e liriche, tra illustrazioni grafiche, realizzate non solo per i soci. La serata, allietata da un florilegio, ha incisivizzato il valore della femminilità e la tutela della donna, in un tempo che registra un crescendo di femminicidi. Liriche e riflessioni, stralci narrativi e prose rimate hanno mantenuto un caldo clima familiare, rimarcando come le gioie del cuore, quelle autorevoli da tutelare e tenere in vita, affinchè la memoria possa sempre esserne scrigno privilegiato.