Vietri sul Mare: “Viaggio attraverso la ceramica” con Sgarbi

Rita Occidente Lupo

Le soglie della Divina, dischiuse per sorridere all’arte di sempre. In un periodo natalizio, che addolcisce i contorni delle montagne, a picco sul mare, sorridenti ai limoni ed al cobalto del cielo. Un appuntamento festivo, con tanto d’imprimatur non solo del Comune, ma anche di enti locali e di quanti credono che anche l’artigianato, costola dei circuiti turistici. Vietri sul Mare, che vanta una pluricromatica fucina ideativa,  patria di quanti, a partire dal 1400, lasciarono indelebile impronta del proprio transito. Che striando i secoli, accenta il periodo tra le due guerre mondiali, che spinse tanti oltr’Alpe, a vivere una stagione senza confini, assetati di libertà espressiva. A Riccardo Doelker va la memoria ogni qualvolta, passando per i vicoli inerpicati, dalle botteghe ceramiste, simpatici asinelli sembrano ritmare il tempo. Il fertile periodo tedesco offrì alla città numerosi capolavori, lasciando traccia di quelli che sarebbero poi assurti come colori tipici della ceramica. In ogni stagione Vietri, porta d’ingresso dell’Amalfitana, sorride ai turisti, offrendo meravigliose ceramiche, da catturare non solo con lo sguardo. Puntando su tale eccellenza, l’Amministrazione comunale, retta da Francesco Benincasa, ha inteso rinnovare la vetrina dell’arte, col Premio accorsato anche da artisti non autoctoni. Presso lo spazio Solimene, circa 60 opere, una metà vietrese, al vaglio della qualificata giuria, presieduta da Vittorio Sgarbi, accanto a Lamberto Fabbri, Emilio Mazzoli, Arturo Schwartz: sul podio, tre vincitori il 15 gennaio. Tali opere resteranno al Museo locale, oltre ad esser presenti all’Expo di Milano. Taglio del nastro ieri mattina, presso l’aula consiliare, col critico Vittorio Sgarbi, che ritorna a Vietri sempre con enorme piacere. Accanto al Sindaco ed all’assessore Giovanni De Simone, col vicesindaco Antonella Raimondi, artisti che si sono compiaciuti dell’iniziativa, che registra nel tempo sempre ulteriori consensi qualitativi. “Innalzare la qualità, affrancare il valore delle singole opere dal comune artigianato- ha incisivizzato Sgarbi- obiettivo che spinge a continuare a credere in un’attività laboratoriale, che parte dal soggettivismo, per avere ricadute sociali. Nell’attuale momento di crisi, la ceramica vive tali umori del tempo, ma permane valido l’apporto di quanti, aborrendo speculazioni, continuano a produrre sotto la spinta artistica. Soltanto facendo decollare la ceramica vietrese ed i vincitori di tale rassegna, che esporranno anche a Ravello, in occasione del Festival, si potrà puntare sull’efficacia del mezzo espressivo artistico, senza smentite nel tempo!”