Mercato San Severino: morto stroncato da infarto Giovanni Basile
Anna Maria Noia
È deceduto a causa di un infarto fulminante il noto commercialista Giovanni Basile. L’episodio è avvenuto attorno alle 13, mentre il ragioniere e fiscalista – amante della corsa e dello sport all’aria aperta – stava allenandosi nel Montorese. Salutista, Giovanni Basile coltivava la passione per il podismo, la ginnastica ed altre discipline. Sembra che lo stimato professionista – da anni in prima linea per numerose incursioni culturali, oltre che per la figura di esperto e capace funzionario – si sia accasciato, stroncato dal malore che lo ha istantaneamente colpito, e alcuni passanti e/o sportivi lo hanno soccorso. Ma non c’è stato nulla da fare. Sul luogo del triste avvenimento subito è accorso il medico legale, che non ha potuto far altro che constatarne la morte. Sgomento nella comunità della Valle dell’Irno, dove si è sparsa la voce della improvvisa e improvvida dipartita. In men che non si dica, la voce si è sparsa e ha lasciato tutti attoniti, basiti. Nato il primo maggio del 1954, Basile – che come attesta il cognome (dal greco “basileos” ovvero re) era di origini braciglianesi – è stato a lungo presidente della società di servizi Gesema (acronimo per Gestione servizi e manutenzioni), dapprima mista (ex) poi interamente municipalizzata. Una lunga carriera alle spalle, un prestigioso curriculum o cursus honorum. Da qualche anno Giovanni Basile era a capo di Fondazione Teatro, l’azienda che si occupa delle rassegne teatrali presso la struttura del (teatro) comunale ubicata in via Trieste; anche quest’anno sono state scelte diverse mise en scene per tutti i gusti, puntando sul divertimento ma anche alla portata di un pubblico più… “maturo”. Basile è “sorto” come ragioniere, poi – in età adulta, verso la metà degli anni ’90 – si è laureato in materie economiche all’Università di Salerno (campus di Fisciano), con una tesi sugli aspetti economici e sociali della vocazione commerciale e di traffici nella S. Severino del passato. In particolare la tesi verteva sulla differenza tra i concetti di fiera e di mercato nel centro irnino. Organizzatore di eventi, suo il merito di aver fatto vivere a S. Severino l’esperienza di un gran galà di beneficenza tenutosi in un apposito palatenda (una tensostruttura ad hoc) nel dicembre 1996. Fu lui a contattare e poi a portare sul palco – in tale occasione – la celebre soubrette Jo Squillo. Sposato con Ornella Capua, con cui condivideva la professione (anche) di promotore (promoter) finanziario, lascia due figli: Ilaria, laureata in Scienze dell’Educazione, che insegna a Milano, e Gaetano – da questa stagione direttore artistico della rassegna blues e jazz al comunale. Aveva un fratello, il fotografo Furio. Dopo il fallimentare tentativo della sfortunata Cassa di Mutualità dei Due Principati (fine anni ’90), il fiscalista Basile non aveva perso la fiducia in se stesso e aveva continuato a lavorare con serenità. Lo studio era da poco allocato al parco De Caro, in località S. Vincenzo. Lui risiedeva in via Biondo (o via Campo Sportivo). Tra l’altro, era amico dell’intellettuale irnino Gino Noia, deceduto nel 2011. Con lui ha condiviso frammenti e momenti di vita assieme al sacerdote don Enzo Caponigro, di cui era amico ed estimatore – sembrerebbe anche figlioccio. Comunque ha fatto parte della temperie culturale degli anni ’80 e ’90. I funerali si terranno oggi, 14 gennaio, alle 15 presso la chiesa di S. Antonio.