Scafati: Cisl su riforma previdenza e sistema fiscale
La Cisl salernitana avvia una discussione nei territori Parte ufficialmente oggi pomeriggio da Scafati la campagna informativa sulla proposta che la Cisl ha elaborato e che porterà alla raccolta delle firme per la presentazione di una legge delega di iniziativa popolare sul fisco. Presso la biblioteca comunale “Francesco Morlicchio”, alla presenza della segreteria confederale della Cisl salernitana, si riuniranno i quadri sindacali dell’Agro sarnese nocerino, di Cava de’ Tirreni e della Costiera amalfitana che si confronteranno con Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania. “Per far crescere il Paese è necessario che si faccia un’operazione che non sia solo di contenimento della spesa ma che guardi alla sviluppo. E ciò può avvenire se ripartono gli investimenti ed i consumi che vuol significare più lavoro. In sintesi, c’è bisogno di attivare una sinergia vincente tra politica monetaria e politica fiscale”, ha affermato Matteo Buono, segretario generale della Cisl salernitana. “La Cisl ha elaborato una proposta per dare più risorse a chi lavora, ai pensionati ed alle aree sociali medio basse. La proposta interessa quasi trentotto milioni di persone attraverso l’ introduzione di un credito d’imposta da corrispondere, in caso di incapienza, anche in forma di imposta negativa, di importo pari a 1.000 euro annui per tutti i contribuenti, a prescindere dalla tipologia del reddito posseduto, con un reddito individuale inferiore o uguale a 40mila euro. Per valori superiori, il bonus si riduce progressivamente, fino ad azzerarsi, per redditi superiori a 50mila euro. Questo e non solo. La Cisl, dunque, ritiene che occorre ripensare il modello di fiscalità locale per recuperare un maggiore collegamento fra cosa il cittadino paga e perché, bloccando l’aumento delle addizionali regionali e comunali. Il sindacato propone l’istituzione di una “Carta dei servizi fiscali” che evidenzi i principali tributi derivanti da ciascun livello di governo e gli elementi per determinare l’ammontare delle diverse imposte, tasse e contributi”. Per dare gambe alla proposta la Cisl ha proposto l’introduzione di un’imposta progressiva sulla ricchezza netta familiare, escludendo la prima casa e i titoli di Stato, a partire dai redditi superiori a 500 mila euro e che si attivi una vera azione di lotta all’evasione, incentivando realmente il contrasto degli interessi. “L’obiettivo che abbiamo è ambizioso e cioè raccogliere almeno un milione e mezzo di firme a sostegno della proposta di legge per costringere il governo Renzi a prendere in considerazione le proposte della Cisl, atteso che continua a negare un tavolo di confronto di merito con il sindacato”, ha concluso Buono.