Voglia di..normalità!
di Rita Occidente Lupo
“Il no al matrimonio e pubblicazioni di nozze per le coppie omosessuali non può essere considerato una discriminazione: semplicemente l’Europa e la Costituzione – afferma la Cassazione – non impongono al legislatore di estendere il vincolo del matrimonio alle persone dello stesso sesso che, invece, hanno il diritto ad uno “statuto protettivo”, già ‘azionabile’, con diritti e doveri delle coppie di fatto. Per la Cassazione, quel che occorre è dare “riconoscimento”, in base all’articolo 2 della Costituzione, che tutela i diritti umani dei singoli e della loro vita sociale e affettiva, a “un nucleo comune di diritti e doveri di assistenza e solidarietà propri delle relazioni affettive di coppia”. La notizia recente, mette in subbuglio chi da tempo tallona per accelerare riforme a riguardo. Eppure, tra tante problematiche che vive il Paese, questa non prioritaria. Checchè se ne dica, per accelerare la legislazione. Forse perché il fenomeno sta assumendo sempre più piede e quelli che un tempo casi sporadici, oggi moltiplicati, come se fossero normali. Mentre ancora tanti a discettare sulle origini del fenomeno, antico quanto il mondo senza dubbio, ma non così insistente, Cassazione ed enti, su posizioni diverse. C’è chi si sente un eroe, nel momento in cui ha bypassato l’attuale normativa a riguardo e di proprio pugno graffia il progressismo civico. E chi si sente sgomento, chiedendosi la famiglia che fine abbia fatto. Il caos che oggi governa, proprio dall’assenza di riferimenti e valori. Il modernismo, associato ad una società liquida, ha finito per disorientare, più che edificare. Nel momento in cui crollati paletti, valori, istituzioni, sgretolato il discernimento, per distinguere il bene dal male, tutto nella babele interpretativa consumistica. Senza più distinguere il giusto dall’ingiusto, il normale dall’anormale. Sul palco di Sanremo, in nome della normalità, divi e situazioni ai limiti della vita sociale: esistenze provate dall’amore, in nome dell’amore, sia a dividere lo stesso tetto con prole numerosa, 16 figli per gli Ananìa, che a consumare i giorni con patologie senescenti, Sammy Basso, tra studi fisici universitari. Esempi apparentemente “Anormali” che grazie a forza interiore, vivono una vita normale!