Campania: incentivi regionali per giovani professionisti

Enzo Carrella

Hai una piccola azienda in Campania?  Sei un professionista che non ha ancora compiuto 41 anni in cerca di un’opportunità  professionale? Ecco una buona notizia che forse non cambierà la vita ma di certo potrà sostenere economicamente piccole e aziende e giovani professionisti  della nostra Regione  15 milioni di euro a disposizione delle piccole e medie imprese che decidono di ricorrere alle consulenze di giovani professionisti. L’incentivo al lavoro arriva dalla Regione Campania,  con D.D. n.16 del 4 marzo 2015 – pubblicato sul BURC n.16 del 9 marzo 2015,  che ha approvato l’avviso pubblico “Incentivi al ricorso a giovani professionisti da parte delle imprese campane” (DGR N. 543 DEL 10/11/2014) ed è rivolto alle PMI con sede nel territorio regionale che decidano di ricorrere alle prestazioni di professionisti, che non abbiano compiuto il quarantunesimo anno di età, per consulenze specialistiche che abbiano, come obiettivo, la crescita e lo sviluppo dell’azienda stessa. Quali aziende? Possono presentare domanda per accedere all’incentivo le PMI aventi sede legale/operativa sul territorio della Regione Campania, purché non in stato di liquidazione né sottoposte a procedure concorsuali. Il contributo è finalizzato al rimborso all’impresa beneficiaria del servizio professionale erogato, a copertura del 50% del costo sostenuto oltre al rimborso dell’IVA se dovuta, entro un tetto massimo di contributo ammissibile pari ad €10.000,00.  Le domande – che  saranno finanziate secondo l’ordine di arrivo così come certificato dalla piattaforma informatica  – dovranno essere presentate utilizzando i modelli predisposti e allegati all’avviso. Occhio, ora, ai Requisiti dei consulenti/professionisti Sono ammissibili a contributo i rapporti contrattuali di consulenza stipulati con singoli professionisti che all’atto della presentazione della domanda:

• non abbiano compiuto i 41 anni d’età;
• siano residenti sul territorio regionale da almeno sei mesi;
• siano titolari di partita IVA e indifferente risulta  il regime fiscale utilizzato ;
• siano in possesso di Laurea e iscritti all’ordine professionale di riferimento;
• non abbiano rapporti di parentela o di affinità entro il 3° grado con il titolare o i soci o i componenti degli organi di amministrazione dell’impresa committente. Il contributo è finalizzato al rimborso all’impresa beneficiaria del servizio professionale erogato, a copertura del 50% del costo sostenuto oltre al rimborso dell’IVA se dovuta, entro un tetto massimo di contributo ammissibile pari ad €10.000,00 per singolo beneficiario richiedente, anche sommando più attività di consulenza. I contributi erogati nel quadro del presente avviso ricadono negli aiuti di stato di importanza minore (“de minimis”) di cui al Reg. CE 360/2012. Sono ammesse a finanziamento le spese riconducibili alle voci “Consulenze professionali esterne”, “Assicurazioni inerenti la sicurezza nel posto di lavoro del giovane professionista” e “Forniture per ufficio e cancelleria”. A pena di esclusione, le domande dovranno essere presentate  utilizzando la piattaforma on-line Avvisi e Bandi. L’ammissione a finanziamento avverrà previa un’istruttoria svolta dalla Direzione Generale  al fine di accertare la completezza delle domande e di verificare la documentazione presentata.  L’impresa beneficiaria dei contributi dovrà osservare una serie di obblighi tra i quali

– su richiesta dell’amministrazione regionale, esibire la documentazione originale riferita alla realizzazione dell’intervento;
– utilizzare, per la realizzazione dell’intervento, un’adeguata codificazione contabile, al fine di assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari.  Insomma  tutto ciò che rientra nel “perimetro” della contabilità inerente l’intervento finanziato   deve essere resa facilmente riscontrabile da parte degli organismi deputati alla verifica in itinere ed ex-post;
In caso di inosservanza di uno o più obblighi posti a carico del soggetto proponente, la Regione potrà procedere alla revoca del finanziamento ed al recupero delle somme eventualmente erogate, fatte salve le spese sostenute e riconosciute ammissibili. Per i controlli,  risulta  chiaro che  La Regione si riserva di svolgere verifiche e controlli in qualunque momento e fase della realizzazione dell’intervento ammesso al finanziamento secondo quanto previsto dalla vigente normativa  e fino a 5 (cinque) anni dall’erogazione del contributo, a qualsivoglia richiesta di controlli, di informazioni, di dati, di documenti, di attestazioni o dichiarazioni. Una riflessione a margine della misura incentivante proposta è naturale e – aggiungiamo-  d’obbligo:   ad Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno, un professionista di 40 anni e 11 mesi è considerato ancora giovane. Chissà se tale aspetto  fa più piacere o più rabbia .    Peccato per coloro   che  – come chi scrive   –  ha da poco  superato la barriera dei 41 anni  ; non solo la Regione ma anche  l’anagrafe rema loro contro  ..    perché si è consapevoli e coscienti  di essere   considerati già… ..vecchi    per la società civile  e , soprattutto,  da “rottamare”  per  la sempre  “giovanile “  Lady  “Economia”. .

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