La scuola educa…la famiglia boicotta!
di Rita Occidente Lupo
Non prove muscolari, ma psicologiche. Quando lo scherzo diventa lapidario e ferisce tra derisione e scherno, la vittima sacrificale. Pare proprio che le pendenti orecchie d’asino, un tempo a terga dei meno studiosi, riesumate per bersagliare. Scherzi a parte? No, la moda del nuovo tempo non deride più il Pinocchio o Lucignolo senza abbecedario, giacchè tra Iphone ed Ipad tutto si muove a colpo di polpastrelli. Cambia il tempo, ma permane il gap della scolarizzazione e dell’inserimento per molti, che restano al palo del gruppo. Bersagliati un tempo secchioni, derisi “non figli di papà” da coloro che si sentivano pronti a costanti scatti d’orgoglio, non meritocraticamente scolastici, ma di casata. Oggi, il quadro mutato anche delle nuove sacche d’emarginazione scolastica. Le scuole di serie A e B, abolite: non più le antiche agenzie d’arti e mestieri, asili di poco volenterosi e di mediocri nella cultura, a differenza d’èlite liceali. Oggi, i nuovi indirizzi, il prolungamento dell’obbligo ed i bienni comuni nella secondaria di 2° grado, hanno azzerato gap. Ma permane il materiale umano da formare ed educare. Gli stereotipi e ghettizzazioni mentali. L’approccio non solo al sapere, ma al vivere in gruppo in modo propositivo, non senza aculei. Il bullismo, che si trova dietro l’angolo, non sembra trovar pace. Offre il fianco in qualsiasi ambiente, contrariamente al passato, allorquando insisteva in contesti specialmente deprivati socialmente. Ed emerge preponderante in alcuni momenti dell’attività scolastica: finendo per assurgere a vera e propria bravata, tale da dover esser filmata. Il recente episodio, nel corso di una gita scolastica in Capitale: liceali di Cunero, a spogliare, depilare, decorare ed “addolcire” di caramelle un compagno. L’episodio, in un contesto borghese familiare, rizzelatosi delle sospensioni attribuite agli autori. Seriamente preoccupato dell’insufficiente voto in condotta, compromettente la promozione. Genitori a prender sotto gamba, la bravata dei propri pargoli! All’inflessibilità della scuola, la troppa elasticità familiare! Anche se c’è stato chi ha attribuito anche alla vittima, un carico di responsabilità nella vicenda, per aver alzato il gomito. Fatto sta che i 15 allievi, ritrovatisi nella stanza del malcapitato, dandosi appuntamento per il misfatto, a filmare il tutto, mettendolo poi in circolazione. Mentre per la vittima l’imbarazzo, la fragilità, nel tener testa ad un branco di scalmanati, per la massa quasi un’azione eroica, tanto da incitarli alla diffusione. Drammatico che i genitori, preoccupati della promozione scolastica, non dell’atteggiamento adottato dai figli, abbiano innestato la marcia giudiziaria, per paura che “i propri angioletti”…possano compromettere le vacanze!Alla scuola, la sfida educativa con un onere, antitetico a quello familiare!