Reggio Calabria: “Vacche sacre” ordinanza uccisione bovini
Le “Vacche sacre” saranno uccise: il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino ha così deciso per risolvere il grave problema che da decenni attanaglia la provincia. Un’azione fin troppo definitiva che ha portato a chiedersi se davvero il crudele sterminio degli animali sia l’unica strada. Una risposta arriva da una raccolta firme si schiera contro la decisione del prefetto e propone una soluzione rispettosa della vita degli animali. Le vittime di questa mattanza legalizzata sono dei bovini, spesso di proprietà di affiliati della ‘Ndrangheta, lasciati pascolare senza controlli e quindi liberi di causare danni a colture e disagi alla viabilità su strada e su treno. Preso atto che il problema deve essere risolto, la petizione propone il sequestro degli animali e la loro riallocazione in nuove location dove le “Vacche sacre” possano continuare a vivere. Nel testo della petizione si legge: “Uccidere è una soluzione facile e veloce di un Paese che non sa governarsi; organizzarsi e preservare la vita di questi animali sarebbe invece la risposta di un Paese intelligente e democratico verso tutti, animali compresi”. E ancora: “Se le povere vacche sono lasciate pascolare senza controlli, di chi è la colpa? Dell’uomo o dell’animale? E se la colpa è dell’uomo, perché è l’animale a farne la spese, addirittura con la vita?”.