Campania: regionali, De Luca “Scuola va ascoltata, innovazioni si condividono”
“La scuola va ascoltata – spiega Vincenzo De Luca – perché le innovazioni vere e durature si condividono con chi le deve realizzare ogni giorno. Rivolgo un accorato invito a tutti i parlamentari, a partire dagli eletti in Campania, perché svolgano un ruolo attivo, nell’iter parlamentare in corso, perché il testo di legge finale possa essere corretto in accoglimento delle giuste istanze provenienti dal mondo della scuola. Considero giusta ed importante l’attenzione del Governo Renzi al rilancio della scuola italiana. In questi giorni, il Parlamento è chiamato a tradurre in risultati concreti questa scelta. Come sempre, quando si toccano nodi veri e delicati, il confronto è legittimo anche fra posizioni diverse. Una cosa è chiara. La scuola italiana ha bisogno di migliorarsi, raccordarsi alle nuove esigenze della formazione e di un mondo del lavoro che cambia. Ma può e deve farlo a partire da un coinvolgimento positivo, in una nuova stagione di rilancio del grande patrimonio umano e professionale che è l’anima di questo mondo. A partire dai tanti, docenti e non docenti, che hanno messo il loro impegno professionale al servizio di una missione spesso disconosciuta e mortificata da politiche scolastiche scialbe e sbagliate. Oggi occorrono scelte di coraggiosa innovazione. E che consentano a tutti i protagonisti di fare al meglio la loro parte: dirigenti, insegnanti, personale amministrativo, studenti, famiglie. Le regole dell’efficienza e della produttività devono valere anche nella scuola. Ma sapendo che la formazione è un prodotto speciale: riguarda la costruzione del futuro per i nostri figli, la trasmissione di valori e le opportunità di entrare a testa alta nel mondo del lavoro di questo nostro tempo. Per questo il governo ha il dovere, su un tema così delicato, di porre un’attenzione doppia, senza pregiudizi, alle obiezioni e proposte migliorative. In particolare – conclude Vincenzo De Luca – quelle riguardanti ruolo della Dirigenza, formazione dei docenti, criteri di valutazione dei risultati, reclutamenti e superamento del precariato”.