Vietri sul Mare: a Villa Guariglia “Una infinita primavera”

In occasione di Buongiorno Ceramica! il lungo week-end, 29-30-31 maggio 2015, dedicato alla ceramica italiana e promosso da AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica Il Settore Musei e Biblioteche della Provincia di Salerno presenta Matinée con l’artista in “una infinita primavera” sabato 30 maggio 2015 ore 10,30 Museo della Ceramica di Villa Guariglia Via Nuova Raito, incontro con l’artista e visita alla mostra personale antologica di Clara Garesio Una infinita Primavera presentata da Anty Pansera e in corso al Museo della Ceramica di Villa Guariglia fino al 28 giugno 2015 con il patrocinio della Provincia di Salerno, del Comune di Atrani (SA), della Società Umanitaria, del Liceo Artistico ex-Istituto Statale d’Arte per la Ceramica “G. Ballardini” di Faenza (RA), dell’Istituto Superiore ex-Istituto Statale d’Arte per la Porcellana “G. Caselli” di Napoli La mostra antologica Una infinita Primavera di Clara Garesio al Museo di Villa Guariglia, curata da Francesca Pirozzi e presentata da un testo critico di Anty Pansera, nel luogo simbolo della ceramica vietrese, dove sono custodite le preziose testimonianze di una delle stagioni più emblematiche dell’arte in ceramica del Novecento, è l’occasione per celebrare la ceramista torinese ed il suo storico rapporto con la costa d’Amalfi ripercorrendo le tappe del suo ricco percorso artistico attraverso una selezione di pezzi unici e inediti, appartenenti alla produzione storica e a quella più recente, dislocati negli ambienti della Villa in dialogo aperto con le collezioni permanenti. Una festa per gli occhi, innanzitutto, quest’ultimo corpus di lavori che, all’insegna di “una infinita primavera” sanno ben dialogare, inserendosi con delle “frasi” forti ed appropriate, in una selezionata collezione di opere storiche permanenti del Museo della Ceramica di Villa Guariglia di Raito di Vietri sul Mare. […] Vasi policromi che affondano la loro consistenza – formale e di decoro – in un rivisitato passato, smalti e scabrosità che giocano plasticamente con la luce, ma poi anche altre tipologie, realizzate non solo al tornio, dalle singolari, pittoriche stratificazioni, le cromie fresche ed inaspettate: a riproporre con autonomia conoscenze e competenze accumulate negli anni, l’astrattismo lirico (per ricorrere ad una riconoscibile definizione linguistica) ad intrecciarsi con figurazioni stilizzate, riecheggianti stilemi dei decenni Cinquanta/Sessanta. La gioiosità e felicità del fare (la luminosità del nostro Sud), una magistrale sicura raffinatezza di pensiero (già ad intrecciarsi Sud e Nord) e il costante impegno/testardaggine (!?) di tanti decenni (la volitiva forza del Nord!?) si ritrovano sempre nelle sue esperienze estetiche […].