Apparizioni, profezie, messaggi: a breve la verità su Medjugorje
di Rita Occidente Lupo
La Chiesa ha esaminato il dossier su Medjugorje. Dal 1981, da quando cioè nella Bosnia-Erzegovina, la Gospa apparve a sei ragazzi, si sono alternati flussi di pellegrini e tanto si è commentato a riguardo. La Chiesa, come d’uopo, con prudenza ha osservato il fenomeno, invitando a non incedere nel fanatismo o nell’abuso di credulità popolare. Da qualche tempo, tutta la documentazione sotto chiave in Vaticano, al vaglio della commissione che dovrà pronunciarsi sull’autenticità del fenomeno. Dopo Fatima e Garabandal, in Spagna, queste le apparizioni che hanno fatto il giro del mondo. Esistono comunque anche altri luoghi, come Zaro d’ Ischia, dove in un boschetto, dal 1994 la Vergine compare, oggi a Simona ed Angela. Nel tempo, allucinazione collettiva, esaltazione, fanatismo, apici di scetticismo: oggi pare che Medjugorje non crei più quel gran clamore passato, anche se permane la curiosità sui segreti, che la Vergine avrebbe dettato. In sintesi, il tutto, da una parte all’altra del globo, invito alla preghiera ed alla conversione. Qualcuno ha addirittura ravvisato gli ultimi tempi, raccordandoli con la profezia di Malachia. Al di là se le apparizioni sono o meno autentiche, resta il bagno di folla di quanti vanno nella Bosnia-Erzegovina e rientrano alle proprie dimore con una pace spirituale notevole. Non si contano le conversioni del cuore, sempre maggiori di quelle fisiche. La tendenza di gridare “Al miracolo!” dinanzi al sensazionale, spesso rischia di alterare la veridicità dei fatti. Un po’ come negli anni ’80 ad Oliveto Citra, nel Salernitano, dove dei ragazzi ebbero la visione della Madonna dietro un cancello, in cima alla parte alta del paese. In un momento storico dissacrante, che registra la crisi specialmente della gerarchia ecclesiastica, nelle apparizioni unico denominatore: la conversione del cuore e la penitenza! Su questo pare che non ci sia affatto da temere, giacchè è lo stesso Vangelo che ricorda “Se non vi convertirete, perirete tutti…!” Dunque, al di là di catastrofismi e di visioni apocalittiche, d’escatologici eventi negativi per l’intera umanità, sotto spoglie di castigo, non altro che il consequenziale iter che l’uomo ha scelto, nell’allontanarsi dalla via della salvezza. Dalla preghiera, che oggi stenta a decollare perfino nell’osservanza del precetto domenicale. Per finire alla libera scelta di andare contro la natura stessa dell’uomo, non creato per la corruzione e la ferinità. Negli scenari sempre più foschi ai quali assistiamo costantemente, nei quali il concetto di peccato, fuggito dal gergo comune a scapito della vita spirituale, nessuna meraviglia che i segreti, di cui i veggenti sparsi hanno memoria, anche se incutono paura, si rifanno alla salvezza dell’anima, passando attraverso quella di una vita da vivere in ossequio a principi etici, svoltando con l’imperante barbarie, di cui purtroppo oggi la cronaca acclama Vittoria!