Salerno: metapolitica col Circolo Proudhon
Francesca Carrano
E’ nato anche a Salerno il Circolo Proudhon, esperienza culturale metapolitica che trae ispirazione dall’esperienza del sito di controinformazione L’Intellettuale dissidente, creato da due giornalisti poco più che ventenni: Sebastiano Caputo e Lorenzo Vitelli. Ne parliamo con Luca Lezzi, presidente del circolo. Il Circolo salernitano è uno dei primi in Campania e dopo poco più di un mese conta già una ventina di aderenti. Cosa prevede il vostro calendario di eventi? A breve sono previste le prime uscite pubbliche tra le quali la presentazione del libro “All’armi siam leghisti” di Antonio Rapisarda venerdì 26 giugno e un incontro sulla famiglia per i primi di luglio. Perché aderire al progetto del circolo, cosa si propone che non sia già parte dell’attuale panorama culturale? L’idea è quella di creare dibattito intorno a temi di notevole importanza che la politica e la società non trattano più spaziando dalla politica interna agli esteri passando per arte, storia ed economia. La cultura alternativa e la controinformazione non ricevono finanziamenti. Come provvedete ai costi legati al vostro progetto. Chi vi finanzia? I Circoli Proudhon nascono per sostenere sul territorio l’omonima casa editrice che pubblica una media di due saggi al mese tra i quali figurano le partecipazioni di intellettuali di fama internazionale quali Alain De Benoist, Diego Fusaro, Marcello Veneziani e Pietrangelo Buttafuoco e si autofinanziano tramite il tesseramento e la vendita dei libri. Anche a Salerno è possibile acquistare i saggi Circolo Proudhon Edizioni tramite la pagina facebook o la mail Come pensate di arrivare alla gente e vincerne la disillusione? Nell’ottica di ampliare gli aderenti e i simpatizzanti del progetto culturale ha visto la luce lo scorso maggio anche una rivista cartacea trimestrale “Il Bestiario degli italiani”, contenente solo vignette senza alcuna fotografia sull’onda delle riviste strapaesane degli anni venti e trenta di Leo Longanesi e Mino Maccari. Ai tuoi coetanei che non hanno mai sentito di Leo Longanesi, come lo presenteresti? Per quello che è stato. Un disegnatore, editore e aforista che, nella sua vasta produzione pubblicistica, fuse il gusto per la tradizione con un atteggiamento intellettuale anticonformista. Proprio ciò che ci proponiamo noi.