Salerno: No Crescent-Italia Nostra, Piazza della Libertà, nuovo esposto in Procura

Le associazioni hanno depositato al Procuratore Lembo la convenzione attuativa del 4 febbraio 2011 tra il Comune di Salerno e la Crescent srl con la quale il Notaio “dava atto che tale contributo era stato versato nel corrispettivo dell’acquisto dei suoli e correlati diritti edificatori del lotto funzionale in argomento”.(atto pubblico in data 15.12.2010). Le associazione hanno depositato, inoltre, l’atto di compravendita del 15 dicembre 2010 tra il comune di Salerno, a firma dell’allora sindaco Vincenzo De Luca e dell’avvocato Aniello Di Mauro e la Crescent srl, avente ad oggetto “l’alienazione in proprietà dell’area e dei correlati diritti edificatori sita in località S. Teresa del Comune di Salerno”. All’articolo 1 dell’atto il comune di Salerno vende alla società crescent, che acquista, la piena proprietà dell’area (costituente il primo lotto funzionale della sub-Umi 2 di mq 4372) con i connessi diritti edificatori. All’articolo 4 della compravendita il “prezzo di quanto trasferito in conformità a quanto di cui all’esito dell’aggiudica, è di euro 14.733.333,39.” Come si evince da tale articolo 4 il prezzo pagato dalla crescent riguarda solo l’aggiudica del bando. Non risulta, in tale atto, ulteriore versamento in riferimento a quanto previsto dall’articolo 7, punto f), della convenzione quadro e cioè il contributo proporzionale alla Superfice lorda di solaio, quindi non risulta indicato il pagamento -in quota parte- del progetto di Bofill (costato circa tre milioni, a carico dei contribuenti). Le associazioni hanno chiesto alla Procura di verificare se nell’operazione si configurino ipotesi di reato a carico dei soggetti firmatari degli atti di alienazione e delle successive convenzioni. Ricordiamo che proprio l’atto del 15 dicembre 2010 è stato oggetto di forte contestazione da parte delle associazioni poiché nel contratto il sindaco dell’epoca sottoscrisse la nota clausola con la quale il Comune assumeva, per un’opera privata, il “rischio d’impresa” in caso di accoglimento di uno dei ricorsi amministrativi contro l’ecomostro.

 Italia Nostra – Comitato No Crescent