Maiori: da scarti limone IGP Costa d’Amalfi, cosmetici

Dagli scarti del limone IGP Costa d’Amalfi nasce una linea cosmetica per la cura del corpo. E’ quello che realizza il progetto  “Fi.Li.Cos “ che ha l’obiettivo di  aumentare la competitività delle aziende  agricole del territorio e creare nuovo indotto economico, attraverso  l’introduzione di nuove tecnologie ed innovazioni di prodotto per l’utilizzo delle foglie ed dei limoni non commercializzabili. Protagonista del progetto è un prodotto di eccellenza della costiera amalfitana: il limone IGP Costa d’Amalfi, che si intende valorizzare attraverso l’impiego nel settore cosmetico. Dagli “scarti” saranno infatti prodotti una crema giorno, shampoo, sapone,deodorante per ambienti e bagnoschiuma. Al progetto partecipano il Consorzio di Tutela Limone Costa d’Amalfi I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), 4 imprese agricole del territorio costiero, produttrici tradizionali di limoni, l’azienda Costiera Agrumi s.r.l., Sal De Riso, l’Università degli Studi di Salerno, la Dermofarma Italia e la CIA attraverso la società “Agricultura è vita”. Il territorio dove si realizza il progetto è la Costa d’Amalfi una costiera con le celebri “terrazze” dove si produce il famoso Limone di Amalfi IGP. Oggi sono circa 200 gli ettari dedicati alla coltivazione del limone sfusato. L’Indicazione Geografica Protetta ha contribuito alla valorizzazione e alla tipizzazione di questo agrume pregiato, protagonista anche nella tutela idrogeologica del territorio. Le ricadute territoriali del progetto Filicos sono particolarmente elevate: impiego di varietà autoctone, impiego di produzioni locali, realizzazione di un prototipo per l’estrazione dai limoni, sviluppato da una industria della cosmesi, commercializzazione del paniere dei prodotti da parte delle aziende di produzione e trasformazione locali, recupero degli scarti per l’estrazione e quindi  minor  impatto ambientale e costi di smaltimento.“Fi.Li.Cos – Filiera del limone della Costa di Amalfi per le antiche tradizioni di cosmesi” è un progetto di ricerca che si inserisce nell’ambito della misura 124 del Programma di Sviluppo Rurale(PSR) Campania 2007-2013 . Il Progetto è stato presentato presso la sala comunale di Maiori. Sono intervenuti il presidente della Cia Salerno Carmine Pecoraro, il direttore della Cia Campania, Mario Grasso, il Presidente del consorzio di Tutela del limone IGP, Angelo Amato, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Maiori, Chiara Gambardella, Italo Santangelo del Sesirca Regione Campania e l’economista Marisa Paridisi. “In un territorio a vocazione prevalentemente turistica, un progetto come FILICOS va ad assumere un ruolo innovativo e preminente.”, ha detto Carmine Pecoraro, Presidente della Cia di Salerno.  La stretta collaborazione tra settori apparentemente distanti tra di loro, quale quello turistico e quello agricolo, diventa fondamentale in un periodo in cui entrambi sembrano attraversare una fase di stallo. Negli ultimi anni in costiera si è infatti assistito ad un lento e costante abbandono dei terreni dedicati alla coltivazione dello sfusato amalfitano, affiancato da un fisiologico calo dell’afflusso turistico, visto il periodo di generale difficoltà. In questo scenario diventa di primaria importanza riuscire ad apportare innovazione nei processi produttivi, facendo in modo che anche settori diversi tra di loro, quale quello agricolo e quello turistico, collaborino insieme al fine di riuscire a creare maggiore competitività sia a livello territoriale che aziendale. Una corretta organizzazione delle filiere, insieme ad un utilizzo più efficiente delle risorse a disposizione può essere la chiave di svolta per creare nuovi sbocchi occupazionali. In un momento sicuramente non semplice, ritengo fondamentale la riuscita di un progetto come FILICOS, basato sulla ricerca e sull’innovazione , per il rilancio dell’agricoltura e per la difesa nostro territorio. Vincenzo  De Feo, professore del dipartimento di farmacia dell’Università di Salerno, ha spiegato  che il processo di sperimentazione ha visto l’utilizzo di metodi estrattivi classici (distillazione in corrente di vapore, enfleurage, estrazione con solventi) e innovativi (SFE) al fine verificare il metodo più idoneo per l’ottenimento dell’olio essenziale. Sono stati infatti ottenuti oli essenziali in diversi periodi dell’anno e da parti diverse del limone (flavedo, foglie, limone intero) e valutate per la loro composizione chimica. Gli oli migliori da un punto di vista sia organolettico che chimico si sono rivelati quelli ottenuti dal flavedo. E’ stata anche caratterizzata la frazione flavonoidica ottenuta dalle diverse parti del limone. Per Salvatore De Riso, Presidente del Consorzio di Tutela Limone Costa d’Amalfi I.G.P: “ E’ davvero importante un progetto innovativo che metta insieme l’agricoltura e un territorio dove gli ettari dedicati alla coltivazione del limone stanno diminuendo, così come dimostrato dai dati dell’ultimo censimento. Il progetto Filicos grazie alla  collaborazione tra istituzione e soggetti privati ha reato nuove opporturnità di valorizzazione e di sviluppo per il territorio”.