Eboli: Educarteatrando “Eboli, 4 agosto 1943: ….come stelle cadenti”

Lo spettacolo, prendendo le mosse dai bombardamenti del ’43 sul nostro territorio,  induce a riflettere sull’atrocità universale della guerra.  Protagonista un piccolo coro popolare, da cui emergono individualità e storie, in un alternarsi di comicità ed equivoci che stemperano il  dramma. I personaggi rappresentano la gente comune che,  in situazioni difficili, si tiene stretta la propria quotidianità, quasi ad esorcizzare  il pericolo incombente. Ma la guerra effettua comunque una brutale invasione di quella quotidianità determinandola e stravolgendola. Nessuno le può sopravvivere rimanendo uguale a se stesso. Il linguaggio dei personaggi trascende il limite dialettale allo scopo di  rappresentare  l’universalità dei sentimenti e delle ansie che la guerra scatena. Testo di Alessandra Gallotta-Regia di Antonio Caponigro-Interpreti in ordine di apparizione: Angela Laudati, Anna Bambino,  Filomena Vuocolo, Lucia Guarnieri, Massimo Raele, Antonella Ceriello, Raffaele Sansone, Adriana Marino, Liberato Guarnieri educARTEatrando è un’associazione culturale senza scopo di lucro costituita nel2003 aEboli ( Sa)  da insegnanti che amano il teatro e da anni lo praticano, in prima persona e con gli alunni, nella convinzione che esso è un potente strumento educativo capace da un lato di veicolare con leggerezza contenuti e valori, dall’altro di sviluppare una piena consapevolezza di sé. L’Associazione è, per i suoi membri, un laboratorio di ricerca e di sperimentazione sulla produzione autonoma di testi, sulla trasformazione dello spazio quotidiano in spazio scenico, sul rapporto spazio-movimento e testo‑voce; essa  sta portando avanti con un ampio consenso la scelta di un teatro-laboratorio sulla storia locale, attraverso il quale intende  colmare la“distanza” culturale e affettiva creatasi tra storia, territorio e gente comune, per restituire a tutti il “diritto della memoria”, da cui nascono la coscienza della dignità individuale e collettiva e il desiderio di inserirsi nella Grande Storia  globale come “uguali” nelle opportunità, ma “diversi” nell’identità.Ma la storia, per uscire dai libri e dalle aule accademiche ed essere restituita alla gente nel suo profondo valore pedagogico, deve utilizzare un linguaggio immediato che parli non solo alla mente, ma anche e soprattutto al cuore, e che favorisca la conoscenza del passato in chiave emozionale: questo linguaggio è, per educARTEatrando, il teatro!