Salerno: Mons. Pierro “Poesie di vita, pensieri, ricordi, speranze”
Anna Maria Noia
“Poesie di vita. Pensieri, ricordi, speranze” è l’ultima e più recente (2015) pubblicazione dell’arcivescovo emerito Gerardo Pierro – alla guida della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno dal 1992 al 2010. Un florilegio, una silloge di 112 intense pagine, contenenti cinquantotto carmi incentrati su memorie di luoghi e frequentazioni di persone del passato o del presente, senza trascurare i “maestri” di vita e/o scolastici e toccando le corde dell’anima con la sua penna, che verga pianamente nero su bianco. Il volumetto fa parte della collana “Gli amici di Livio”, diretta dal docente Francesco D’Episcopo; è stato realizzato per i tipi di “Arte grafiche Landi” (Baronissi). L’opera contiene una bella dedica all’attuale pontefice Francesco, ed in copertina reca l’immagine del vescovo che ossequia Bergoglio. Sulla quarta di copertina, per di più, è riportata la fotografia di Gerardo Pierro con Giovanni Paolo II. Come ben descrive nella prefazione D’Episcopo, qui non si tratta di poemi che “rispondono ai canoni ufficiali della letteratura poetica” – sono parole di Francesco D’Episcopo, curatore della collana editoriale – ma di liriche “animate da una tale carica di umanità e divinità, che possono certamente raggiungere i cuori e le menti dei lettori più di alcune artefatte composizioni poetiche.” Ed è proprio così: in questi ultimi anni, osserva ancora D’Episcopo, il presule si è “consacrato alla scrittura”, pubblicando opuscoli brevi ma intensi che “recano un prezioso contributo alla conoscenza di personalità del mondo religioso, proposte o ricordate come esempi di fede, ma anche di operatività concreta.” Il primo spunto poetico “sboccia” con la lirica “A papa Francesco”, a pagina 11: è evidenziata – in tal scritto – la semplicità delle azioni del papa argentino, considerato – è Pierro che lo scrive – “uno di noi”. Tra le altre poesie pregnanti, annoveriamo quella dedicata a Benedetto XVI – a pagina 15. A pagina 21, invece, ecco un commovente ricordo della madre Agata – in una ideale ma forse anche reale metafora della verginità e della forte fede di S. Agata, venerata il 5 febbraio. Ancora, percorrendo l’itinerario tracciato da Pierro, ritroviamo riflessioni sul beato Giacomo Alberione – gran comunicatore e fondatore delle edizioni Paoline – e una “dedica” alla maestra, Vincenzina Barone. Lungo l’intero testo, molte emozioni sgorgano sincere dal cuore e dall’animo – a volte perturbato da dubbi e criticità, negatività. Non mancano inoltre richiami e accorati omaggi alla Valle dell’Irno – e in special modo Mercato S. Severino, dove il Nostro ebbe i Natali – a pagina 58 e tante ulteriori dediche, a personalità sublimi da lui conosciute in ottanta esatti anni di vita, anni che lo vedono attivo e arzillo come non mai! Monsignor Pierro è nato nel 1935 nel tubercolosario di Curteri (Mercato S. Severino); ordinato sacerdote nel 1957, si è laureato in Teologia nel 1974. Pregevoli e godibili, interessanti anche altri suoi scritti – in cui evoca i valori che gli sono stati insegnati, proiettandoli all’esterno come chicchi di grano da attecchire su terreni fertili: il seme che muore, difatti, produce molto frutto!