Salerno: tra ruggiti amministrativi, la vincente stagione deluchiana

di Rita Occidente Lupo

Sempre così! Ieri si chiamava  Cirielli, oggi De Luca, il carro sul quale salire per sentirsi vittoriosi! Dopo le incertezze e le distanze, nei confronti del Sindaco inquisito, ora gli stessi che avevano guardato di sbieco la sua tenacia, temendo il peggio per l’assenza del simbolo e la falce della Severino, oggi smaniano, per cercare di potersi distendere al sole! Dimenticando le previsioni, al di là di ogni garantismo! Oggi Vincenzo De Luca è il governatore regionale della Campania, odiato da tanti per il suo carattere burbero e diretto, per la sua caparbia arrogante nel portare a compimento opere… anche incompiute! Ma amato dalle folle, anche non della sua città! E nella debacle del centrodestra, nell’eclisse di una coalizione che al di là del dualismo Cirielli-Carfagna, ha rivelato di aver ben pochi adepti da far correre in campo. Per uno spessore politico improvvisato e correntizio, più che di una maturata stagione politica, transitata per apprendistato e scuole. Già motori ruggenti per le amministrative che, alle idi di maggio, dovranno congedare l’attuale sindaco facente funzioni, Vincenzo Napoli, finora dimostratosi perfettamente all’altezza del ruolo affidatogli, per incardinare un nuovo delfino deluchiano. Almeno così si palpa, alla luce dei costanti “rinforzi” che le truppe del governatore vanno a ragguagliare, in aggiunta ai fedelissimi di sempre, che hanno ricevuto il meritato compenso di Palazzo Santa Lucia. Ovviamente, qualche eccezione, che ancora tenta di tenere testa all’esodo migratorio deluchiano! Qualche onesto intellettuale, che non siede al tavolo delle tre carte: che continua a sentirsi di centro destra, capace d’affondare sulla sua nave, non essendo stato edotto da Schettino! Che si sente caricato di pie intenzioni, nel tentare la discesa nell’arena elettorale cittadina, dove già i rumors avanzano candidature, bruciandole prima del tempo. Mentre per il centrosinistra la rosa variegata, tra i petali insistente si sussurra del rampollo del governatore, primogenito Piero, già da tempo sceso in campo politico anche oltr’Alpe, per il centrodestra sussiste la varietà delle sigle, che deve ancora coagulare la nuova area popolare, alla quale da troppo si guarda empiricamente, senza aver ancora tratto le coordinate per concretizzarla. Un’area alla quale il vecchio democratico Giuseppe Gargani guardava e guarda, senza farsi prendere da sirene del momento. Nella quale anche i mastelliani,  al momento in attesa di comprendere sotto quale campanile ricoverarsi, insieme alla formazione alfaniana, dovrebbero trovar terreno fertile, contrariamente ai casiniani. Per quest’ultimi, infatti, sempre  acrobatiche alleanze, che se un tempo con la politica dei due forni,  vincenti, non potranno perdurare. In ogni puntata elettorale, l’Udc sceglie alleati, rimarcando la sua posizione centrista…ed ondivaga, grazie all’ombra lunga demitiana, che al di là delle ultra ottanta primavere, detiene ancora polso e tempra politica! Sotto il sole di un’estate che sta per stemperare l’afa asfissiante, lo scatto di chi intende scendere in campo cittadino, pur non avendo i numeri per farlo. Eccezion fatta per cognome familiare o per mero familismo. Senza averne competenze di sorta, pare che la politica sempre più trastullo di tanti… incapaci! Nessuna meraviglia dunque che il governatore campano,  riesca a trovare sempre la quadra, per restare in sella vincente!!