Insulina contro Alzheimer
di Rita Occidente Lupo
Nuove frontiere per la medicina, che nella nostra epoca, vede in trincea l’Alzheimer, flagello non solo della popolazione senile. Da un recente studio, i camici bianchi di Washington hanno visto che l’insulina, attraverso il naso, arriva alle zone del cervello colpite da Alzheimer e demenza senile, con risultati duraturi nel migliorare la memoria, senza finire nel sangue. Senz’altro un altro avanzamento nelle conoscenze della malattia, con importanti potenzialità terapeutiche, ancora da sperimentare però sull’uomo giacchè, al momento, cavie laboratoriali, capaci di ricordare oggetti visti prima. L’insulina, non finendo nel sangue, abbassa i livelli di zucchero. L’ Alzheimer, di cui oltre 44 milioni di persone, affette, destinato a raddoppiare entro il 2030 il numero di vittime non solo nel mondo Occidentale, ma ancor piu’ nei Paesi in via di sviluppo. L’anatomia gioca un ruolo decisivo: l’accesso per via nasale al cervello, largamente conosciuto dai tempi dei faraoni egiziani, imbalsamati svuotando la cavità cranica, proprio attraverso il naso. In grado di superare la membrana e quindi d’arrivare nel cervello, l’insulina al momento sott’osservazione, per esorcizzare anche patologie legate alla terz’età!