Giffoni Valle Piana: associazione “Il piccolo Davide “No documento OMS“, standard Educazione Sessuale in Europa“
La nostra associazione, impegnata da tempo nel contrasto alla pedofilia e all’abuso sessuale sui minori, a seguito di una attenta analisi, esprime un giudizio di risoluta e totale condanna rispetto al documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità noto come “Standard di Educazione Sessuale in Europa“, documento che ha dato il via alla diffusione nelle scuole dell’ideologia Gender, la cosiddetta “teoria del genere”. In quell’assurdo documento, tra l’altro, si legge che: (a) ai bimbi da zero a quattro anni «gli educatori dovranno trasmettere informazioni su masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel “gioco del dottore”»; (b) ai bambini da quattro a sei anni dovranno invece essere impartite istruzioni «sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso», «parlando di argomenti inerenti alla sessualità con competenza comunicativa»; (c) ai bambini tra sei e nove anni dovranno essere fornite informazioni sui «cambiamenti del corpo, mestruazioni ed eiaculazione», facendo conoscere loro «i diversi metodi contraccettivi»; (d) ai bambini tra nove e dodici anni dovranno essere comunicati «i rischi e le conseguenze delle esperienze sessuali non protette»; (e) agli adolescenti tra i dodici ed i quindici anni dovranno, invece, essere rivelati concetti quali «pianificazione familiare», «impatto della maternità in giovane età», «presa di decisioni», «gravidanze anche in relazioni omosessuali», «prostituzione e pornografia», e soprattutto si dovrà avvertirli di stare in guardia «dall’influenza della religione sulle decisioni riguardanti la sessualità». Un simile documento va bocciato senza appello, condannandone l’aberrante contenuto, in quanto dannoso per la società e distruttivo per le generazioni più indifese. Tale documento, dai propositi inaccettabili, è ideologicamente incoerente, in quanto: espropria la famiglia – ambito privilegiato e naturale di educazione – del compito di formazione in campo sessuale, disconoscendo il fatto che la stessa famiglia rappresenti l’ambiente più idoneo ad assolvere l’obbligo di assicurare una graduale educazione della vita sessuale, in maniera prudente, armonica e senza particolari traumi; b si pone in palese violazione di due diritti fondamentali riconosciuti, garantiti e tutelati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: si tratta, in particolare, dell’art.18, il quale garantisce la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, i propri valori religiosi nell’educazione, e l’art.26 nella parte in cui attribuisce ai genitori il diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai propri figli. si pone in palese violazione dell’art.30 della Costituzione Italiana che garantisce e tutela il diritto dei genitori ad educare i propri figli, nonché delle disposizioni del codice penale in materia, e di tutte quelle che pongono quale limite per qualsiasi atto, privato o pubblico, il principio del buon costume. – “di fatto, indebolisce il decreto legislativo n.39 del 4 marzo 2014, attuativo della Direttiva Comunitaria 2011/93, finalizzato alla lotta contro lo sfruttamento minorile sotto l’aspetto sessuale e la pornografia. ” — – – espone e predispone i bambini all’abuso sessuale, in quanto elimina i fattori pericolo e vergogna, uniche armi naturali di cui un bambino dispone per potersi difendere dai pedofili e dai molestatori.