Salerno: Erasmus on stage, IV ediz, viaggio nel jazz scandinavo con Mandia
Concerto inaugurale giovedì 15 ottobre, alle ore 19,30 tra le antiche pietre di Santa Apollonia per il cartellone della IV edizione di Erasmus On Stage, rassegna musicale promossa dal Conservatorio di Musica Giuseppe Martucci in collaborazione con la Bottega San Lazzaro di Giuseppe Natella. Sindrome da Erasmus, depressione post-Erasmus, generazione Erasmus sono solo alcuni dei concetti che vengono affiancati al famoso programma di mobilità dedicato ai giovani e che, si sa, “ti cambia la vita”. La rottura con il familiare e il conosciuto non si esercita solo nel momento del viaggio, ma viene preparata prima del suo inizio e si concretizza dopo la sua fine, nei momenti rispettivamente della organizzazione del viaggio e della sua narrazione al ritorno. In un’epoca in cui i giovani sperimentano esperienze frammentate, virtuali, “immaginarie”, che non si saldano nei loro vissuti, ma si accavallano le une alle altre senza lasciare traccia né ricordo, l’Erasmus diventa un momento formativo e uno spazio per l’esercizio dell’auto-riflessività, una delle “officine” nelle quali il giovane forgia gli strumenti valoriali e cognitivi, attraverso i quali interpreterà la realtà e affronterà le scelte più importanti della propria vita. La “mitizzazione” dell’esperienza appena compiuta acquista un’importanza almeno pari al viaggio in sé. Erasmus On Stage, giunta alla IV edizione, una delle gemme ospitate dallo Studio Apollonia e dalla Bottega San Lazzaro, festeggia il ritorno degli studenti del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno che hanno inteso confrontarsi per un anno scolastico con altre e alte scuole musicali europee. Tre le giornate in cui gli allievi offriranno alla platea di Santa Apollonia, che segue da sempre i giovani musicisti con caloroso affetto, i propri saperi. Apertura in jazz, con il trio del batterista Pasquale Mandia, il quale ha portato la sua formazione mediterranea in quel di Danimarca ad Aalborg. Pasquale Mandia, in trio con Lucio D’Amato al pianoforte e Giuseppe D’Alessio al contrabbasso, proporrà una scaletta ispirata al “jazz nordico”. Un movimento, questo, che si è guadagnato nel tempo una valida alternativa al free jazz europeo, quello tedesco soprattutto, ma anche una corrente che ha originali caratteristiche musicali che inglobano al loro interno una spiccata modernità musicale, un nuovo modo di “sentire” e di “esprimere” le tematiche, frutto sicuramente di un insieme di elementi: l’estetica “free”, gli “umori” tipici di quelle postazioni geografiche, zone dove la temperatura e la luce del sole, sono fattori fondamentali per le riflessioni degli uomini, le aperture fondamentali alla musica “colta”, il folk dei loro paesi e quelli di luoghi lontani. Tra i capiscuola che verranno omaggiati da Pasquale Mandia, uno dei rivoluzionari del piano trio, EsbjornSvensson, scomparso giovanissimo nel 2008 capace di portare un vento di novità nel panorama jazz europeo, reinventando il modo di intendere questa formazione, latore di un messaggio musicale composto di pianismo jazz, melodie pop, ritmi rock e funky ed elementi di elettronica con cui riuscì a sfondare oltreoceano, raggiungendo un pubblico vasto ed eterogeneo, dal cinquantenne appassionato del trio di Bill Evans al ragazzo che stravede per i Radiohead, e ancora Avishai Cohen con la sua predilezione per i particolarissimi incastri ritmici a partire dalla scomposizione del suono in unità ritmiche divise, che prendono corpo e voce per gradi, offrendo ad ogni pagina una liquidità rarefatta, il senso di improvvisazione e la dispersione propria del jazz in un flusso continuo fatto di cambi di intensità, colore e tono, autori la cui influenza ritroveremo anche in alcune composizioni concepite dallo stesso Mandia. Il giorno successivo, venerdì 16 ottobre, Deborah Batà ci condurrà nella patria di Adolphe Sax, in Belgio. Con la sassofonista, non ci sposteremo dalla musica nordica, poiché ha scelto di inaugurare la serata, in duo con Giuseppe Anello, con il concerto del sassofonista svedese Lars Erik Larsson op.14. L’ immaginazione musicale assoluta di Françoise Rossè, sarà al centro del solo di Deborah Batà, racchiuso in Le Frêne égaré. Daniele Testa ci farà conoscere le possibilità infinite della fisarmonica. Tre le pagine scelte: il secondo movimento Andante doloroso da Impasse di Frank Angelis, Phantasmagorien di Kristzov Olczak e la Bulgarian Suite di Viatcheslav Semionov. La serata sarà chiusa dal duo Batà- Testa i quali schizzeranno le Postcards di Ivano Battiston per sax soprano e fisarmonica e il fascinoso Anantango del compositore iberico Gorka Hermosa.