Pontecagnano Faiano: Picciola e Corvinia festeggiano Padre Beniamino, peregrinatio quadro Madonna di Montevergine
Padre Beniamino Miori torna a Picciola. Attesa immensa tra i fedeli per la tumulazione privilegiata dei resti dell’amato parroco. La cerimonia di accoglienza avrà luogo giovedì 22 ottobre alle ore 19 presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Farinia guidata da Don Paolo Carrano. La santa messa solenne sarà officiata dall’Arcivescovo di Salerno Monsignor Luigi Moretti. Una giornata di grande emozione e un traguardo che finalmente si concretizza grazie alla proficua collaborazione tra l’intera comunità parrocchiale, l’Associazione “Amici di Padre Beniamino Miori” guidata dal professore Giuseppe Rinaldi e l’Amministrazione guidata dal Sindaco Ernesto Sica. Lo straordinario appuntamento sarà accompagnato, dal 18 al 25 ottobre, anche dalla peregrinatio del quadro della Madonna di Montevergine che, dopo l’arrivo, verrà portato in processione domani, alle ore 17.30, dalla scuola elementare di Corvinia fino alla chiesa Nostra Signora del Sacro Cuore e San Michele. Mercoledì, invece, il quadro sarà trasferito alla chiesa di Picciola. Fino a domenica prossima si susseguiranno momenti dedicati alla preghiera, alla riflessione e all’animazione che coinvolgeranno un’intera comunità in festa. La tumulazione privilegiata dei resti mortali di Padre Beniamino Miori dalla Cappella dei Padri Stimmatini di Battipaglia alla chiesa di Picciola è stata autorizzata con decreto del Presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca n. 155 del 2 settembre 2015 a seguito dell’istanza presentata dal professore Giuseppe Rinaldi. In precedenza, dopo l’atto di indirizzo approvato dalla Giunta Municipale di Pontecagnano Faiano, il procedimento aveva ricevuto già il via libera dell’Arcivescovo di Salerno Monsignor Luigi Moretti con decreto arcivescovile del 19 gennaio scorso. Padre Beniamino Miori, mitica figura di sacerdote amato e rispettato come santo molto importante per la comunità di Picciola e dei territori circostanti, nel difficile tempo di guerra che trasformò Pontecagnano Faiano e, in particolare, la località di Picciola in uno dei più importanti scenari dello sbarco alleato del settembre 1943, continuò a portare conforto alla sua gente anche quando gli venne requisita la casa dalle truppe alleate, rimanendo a vivere sotto il campanile danneggiato della Chiesa, che riparò personalmente. Nel frattempo si dedicò, studiando l’inglese, al conforto pastorale dei soldati alleati e anche alla cura dei prigionieri (italiani e tedeschi) che dal vicino campo di aviazione (attuale aeroporto) frequentavano la chiesa di Picciola per le funzioni religiose. Prestò la sua opera, inoltre, come maestro elementare ai suoi parrocchiani, ma tre anni di vita di stenti e privazioni di ogni genere gli furono fatali. Colpito da polmonite fulminante, morì all’ospedale di Salerno. Ancora oggi è ricordato dagli abitanti di Picciola come un vero esempio per tutta la comunità cristiana.