Salerno: Ordine Medici, Ravera ai sindacati “Assenti assemblea, occupazione superato metodo contestazione”
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno ha sempre preso posizione ed è da tempo impegnato a intervenire in maniera propositiva in merito allo stato di evidente e grave difficoltà in cui versa la Sanità in provincia di Salerno e nella regione Campania. Il Presidente dell’Ordine dottor Bruno Ravera ha inviato una lettera di risposta ai sindacati e alla Rsu dell’Asl Salerno, che lo avevano invitato a partecipare all’assemblea pubblica, che si è tenuta questa mattina presso i locali occupati della Direzione Generale dell’Asl Salerno “per discutere sul futuro della Sanità Campana e sulla garanzia dei servizi sanitari ai cittadini della provincia di Salerno e della Campania”. Ecco il testo della lettera: “L’Ordine dei Medici ha ricevuto l’invito di partecipare alla conferenza stampa del 19 c.m. nei locali occupati della Direzione Generale dell’Asl Salerno e vi ringrazia. Noi non parteciperemo all’incontro perché non concordiamo sull’occupazione delle sedi dirigenziali, in quanto lo riteniamo un metodo sorpassato di esercitare la pur legittima azione contestativa di provvedimenti che si ritengono lesivi degli interessi delle categorie rappresentate. La tradizione dell’occupazione delle fabbriche è un retaggio di tempi lontani che il sindacato ha per primo da tempo ripudiato. Nel merito dell’agitazione dei dipendenti del comparto, pur se convinti che si tratti di rivendicazioni legittime, riteniamo che esulino dalle competenze dell’attuale Commissario e vadano necessariamente ricondotte a livello regionale, in attesa della auspicata, e incredibilmente ritardata, nomina del Commissario da parte del Governo. (Abbiamo più volte fatto voti perché si provveda senza ulteriori indugi): L’Ordine dei Medici esprime piena e convinta solidarietà per le azioni dirette a incidere sullo stato di evidente e grave difficoltà in cui versa la Sanità nella nostra provincia e nella nostra regione, comprende e condivide l’esasperazione di chi ci lavora, a tutti i livelli, per le inaccettabili restrizioni. Abbiamo tutti, operatori e popolazione, pagato alti prezzi per norme che mettono in pericolo lo stesso Walfare State, che ha nella Sanità un pilastro insostituibile. Nessuno lo dimentichi”.