Salerno: Confini Mediterranei I Giornata: Geosofie
Il V festival di Musica elettroacustica e contemporanea, firmato dai dipartimenti di Nuove tecnologie e linguaggi musicali e di Teoria, analisi e composizione, dei docenti Silvia Lanzalone e Giancarlo Turaccio, entra nel vivo mercoledì 21 ottobre a partire dalle ore 17, con la prima delle quattro giornate ispirate al tema “Confini Mediterranei”, che ospitato in diversi spazi del Conservatorio “G.Martucci”. E’ questo il giorno delle Geosofie, con protagonista Nicola Bernardini, che aprirà la giornata con un seminario, al quale parteciperà anche Anna Terzaroli, sulle problematiche del comporre inteso come esplorazione di luoghi inediti e inauditi, ai confini del pensiero. Le funzioni della musica sono sostanzialmente tre: intrattenimento, rito e speculazione intellettuale. Comporre musica a fini speculativi è inerentemente, oggi, un'”attività di confine”. Si esplorano luoghi inediti e inauditi, e il compositore stesso si porta ai confini del suo agire, si espone agli azzardi di ciò che “non conosce” e “non sa fare”, al nuovo e al diverso: questa esposizione è rischiosa e senza reti di protezione. La conferenza affronterà quindi, attraverso numerosi esempi tratti da lavori Nicola Bernardini e da quelli di altri compositori, come Luciano Berio, Giacinto Scelsi e Adriano Guarnieri, le problematiche contraddittorie del “comporre al confine”. Alle ore 19, il concerto con opere dello stesso Bernardini, Recordare. Nel Luglio 1995 il padre del compositore, Gilberto, (fisico tra i fondatori dell’Unione Scienziati per il Disarmo) disse di aver scritto alcuni versi che riflettevano lo shock provocatogli dalla situazione bosniaca di allora, concependo il testo pensandolo in un contesto musicale. Un testo di denuncia, indicante indicava con precisione le indiscusse responsabilità di una persona precisa, il comandante Ratko Mladic, e non Le problematiche musicali da risolvere erano anche particolarmente difficili in questo caso: il testo stesso non avrebbe permesso manipolazioni e non si sarebbero potuti utilizzare gli strumenti compositivi consueti si dovevano trovare nuove strade per comporre questa musica. Recordare, un madrigale recitato per suoni elaborati, è il risultato di alcuni anni di riflessioni e di lavoro su queste problematiche che purtroppo, anziché aver perso di attualità, l’atroce brutalità delle guerra è più viva che mai. Il concerto, prevede inoltre, l’esecuzione di “Dark Path #4” di Anna Terzaroli, un lavoro di musica acusmatica, costruito con suoni di sintesi e con suoni registrati nel paesaggio sonoro delle Marche, poi elaborati e composti insieme agli altri per creare il brano, un viaggio attraverso luci, ombre, forme, colori, derive e approdi, Phases, per chitarra elettrica ed elettronica (2015) di Andrea Secondulfo, un pattern di arpeggi in tempi dinamici, “vdof – variable degrees of freedom” è una live electronics performance di Mario Buoninfante, basata sul concetto di comunicazione, di relazione causa-effetto e di interazione tra sistemi (intesi come: insieme di elementi interconnessi tra loro e/o con l’ambiente esterno tramite reciproche relazioni, ma che si comporta secondo proprie regole generali). Il nome è un chiaro richiamo al concetto di “gradi di libertà” che un sistema può avere. Si continuerà con Icon, per video e live electronics (2015) che nasce dall’incontro di Massimo Filippini e Leonardo Mammozzetti. Vuole essere una chiara denuncia contro la distruzione dei patrimoni culturali nell’area tra il Tigri e l’Eufrate da parte dell’ ISIS, distruzione delle Icone religiose, moschee e luoghi di culto, e ancora l’ èThNos di Speranza Fusco, affidata alla marimba di Nicola Montefusco e Duet di Viviana Palladino, un duetto tra un clarinetto ed il suo alter ego elettronico costruito con la sintesi FM di Chowning, uno studio sui vari registri dello strumento tra le mani di Giovanni Liguori. Nella sala A continueranno gli incontri e i confronti tra Conservatori del mare nostrum. In questa giornata si potranno ascoltare selezioni di opere acusmatiche e audiovisuali pervenute dai conservatori di “Santa Cecilia” in Roma e dall’ “Alfredo Casella” di L’Aquila.