Strasburgo: fine roaming, ok definitivo, Patriciello “Passo avanti importante”
“Un regolamento atteso da tempo, voluto e sostenuto dal Parlamento europeo che ha lavorato con tenacia e grande determinazione in questi anni. L’abolizione delle tariffe di roaming mette il futuro delle telecomunicazioni europee finalmente sul giusto binario e dimostra, ancora una volta, che una maggiore integrazione significa maggiori possibilità di crescita e sviluppo, sotto tutti i punti di vista”. Commenta così Aldo Patriciello, europarlamentare del Gruppo Ppe, la decisione del Parlamento europeo di abolire le tariffe roaming per l’uso dei telefoni cellulari all’estero a partire da giungo 2017. Dal 15 giugno 2017, dunque, sarà possibile pagare telefonate e Internet al costo delle tariffe domestiche anche quando ci si reca in un altro Paese europeo. Una decisione, quella presa dall’Eurocamera nel corso della seduta plenaria a Strasburgo, attesa da tempo da imprenditori e consumatori e che consentirà già dall’anno prossimo di ridurre sensibilmente i costi a carico degli utenti, considerando che il ricarico massimo sarà di 5 centesimi al minuto per le chiamate, 2 centesimi per i messaggi e 5 centesimi a megabyte per i dati.“Credo che questa sia una tappa molto importante sulla strada del completamento del mercato unico”, afferma Patriciello. “Era importante, infatti, definire un quadro giuridico chiaro per dare le giuste risposte alle aspettative non solo dei consumatori ma dell’intero mercato delle telecomunicazioni. Finalmente – aggiunge l’eurodeputato azzurro – ogni cittadino europeo potrà utilizzare il proprio telefonino pagando la medesima tariffa ovunque, senza più sentirsi ‘all’estero’ ma semplicemente a casa, in Europa”. “Credo inoltre che il provvedimento che abbiamo approvato qui a Strasburgo – spiega Patriciello – inciderà fortemente su tutta la competitività del settore e, di conseguenza sulla capacità di sviluppo dell’intera Unione: un’Europa che stimola la crescita degli investimenti e che crea diritti attraverso un mercato ben regolato è un’Europa che accetta e governa meglio le sfide della modernità. Del resto – conclude l’europarlamentare molisano – la storia ci insegna che è da questi piccoli passi avanti che la Ue ha tratto la spinta necessaria per dare forza e consistenza al proprio progetto politico”.