Ischia: apparizioni di Zaro, messaggio ad Angela 26 ottobre
Questo pomeriggio Mamma si è presentata come Regina e Madre di tutti i Popoli. Era avvolta in una luce bianchissima, era completamente vestita di bianco, i bordi del suo vestito erano dorati. La Mamma aveva il mondo sotto i suoi piedi scalzi, nelle mani giunte in preghiera una lunga corona di luce del santo rosario. Alla destra di Mamma c’era San Michele Arcangelo, era grandissimo come un grande condottiero, aveva la spada sguainata e scintillante, la teneva ferma puntata in basso sopra l’Italia. La Mamma era triste e una lacrima scendeva sul suo volto.
“Cari figli, grazie che anche quest’oggi avete risposto a questa mia chiamata. Vi amo figli, vi amo immensamente e, vedervi qui numerosi a riempire il mio bosco benedetto, mi riempie il cuore di gioia. Figli miei, anche quest’oggi vengo ad implorare preghiera. Vi prego figli, pregate, apritemi i vostri cuori e fatemi entrare. Figli amatissimi, tempi duri vi attendono, ma voi non temete. Io vi sono accanto e prego e imploro misericordia per ciascuno di voi. Figli miei, vi prego di non giudicare ma di perdonare, il giudizio non spetta a voi ma a Dio. Uno dei peccati più gravi è quello di pensare di non essere perdonati da Dio. Non pensate questo figlioli, non c’è nessun peccato così grave da non poter essere perdonato. Chiedete perdono, affidatevi al mio cuore immacolato e così vi farò passare per la sorgente d’amore che porta a mio Figlio Gesù. Figlioli miei, ancora una volta vi chiedo di confessarvi e di restare davanti a mio Figlio, presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, almeno dieci minuti al giorno. Pregate figli, pregate per la salvezza dell’intera umanità e pregate San Michele Arcangelo che protegga l’Europa. Pregate e non temete. Io vi amo e vi tengo tutti nella culla del mio cuore, voi siete i miei bambini e io tengo a ciascuno di voi come a mio figlio Gesù. Pregate ancora per la santa Chiesa e per tutti i miei figli prescelti. Benedico tutti in modo particolare e benedico tutti i sacerdoti qui riuniti”.