Salerno: Rifondazione Comunista su inaugurazione Luci d’Artista
Sono passati 10 anni dalla prima inaugurazione che ha dato inizio a un rito, quale quello dell’accensione delle luminarie, segno di una visione di sviluppo e di gestione della città. Gestione del fenomeno delle luci che non ha mai visto realmente la partecipazione, tramite un bando, degli artisti salernitani nella costruzione e nella esposizione di idee e opere, che coincide con la mancanza di porre realmente i cittadini al centro e renderli protagonisti della vita della collettività cittadina. Una gestione delle luci d’artista che non lascia niente al tessuto economico di questa città, così come non lascia niente questa amministrazione se non ecomostri, disagi e una visione di città ferma allo sviluppo palazzinaro degli anni 70 e non interessata alla riconversione e alla riqualificazione degli spazi. Un’amministrazione che spende 2,4 milioni di euro per questo evento e che non garantisce i servizi primari alle fasce più deboli della nostra società. Luci ed ombre. Sarebbe opportuno accendere le luci su queste ombre, sul disagio diffuso, sul malessere sociale. Per questo oggi, i Giovani Comuniste\i del Partito della Rifondazione Comunista della provincia di Salerno, parteciperanno al sit-in di contro-accensione indetto da Rete della Conoscenza a Piazza Flavio Gioia alle ore 19:30. Sarà un momento per immaginare e costruire una nuova visione di città tramite la predisposizione di uno “speaker corner” nel quale narrati, con la lettura di poesie di vari artisti (in particolar modo Alfonso Gatto), le storie e i percorsi per la costruzione di un’Altra Salerno. I Giovani Comuniste\i saranno riconoscibili indossando delle magliette bianche con la scritta “Luci accese, Menti spente?”In piazza per innescare un processo reale di partecipazione, per ripensare ripensamento il modello di sviluppo della città, per costruire un’Altra Salerno. Una Salerno che accenda luci sul (e affronti il) degrado in cui versano alcune zone e sui bisogni reali dei cittadini. Una Salerno in cui la periferia non sia relegata a scatola delle problematiche sociali e culturali del centro cittadino, ma piena espressione del rapporto tra sogni e bisogni proprio di ogni individuo. Una Salerno vigile sulle problematiche, ma conscia delle potenzialità inespresse. Non contro le luci d’artista in quanto tali, ma contro questo modello di luci e di città che mettono da parte i talenti salernitani e spendono milioni di euro che potrebbero essere utilizzati e investiti diversamente e in maniera più concreta. In tal senso, i modelli di città d’artista che non hanno nulla a che vedere con la Salerno delle luci, ma soprattutto all’opera di cittadini del quartiere Matierno che hanno utilizzato dei materiali eco-sostenibili per abbellire una zona di Salerno lasciata abbandonata e isolata dall’amministrazione De Luca-Napoli. Ancora una volta riprendiamo le nostre parole d’ordine per far luce su quelle zone dimenticate dall’amministrazione e abbandonate, per affermare con forza la volontà di porre una maggiore attenzione su tutte le problematiche inerenti la città di Salerno senza alcun filtro, ma soprattutto la voglia di costruire una città partecipata, condivisa, comune. Le menti spente sono l’obiettivo di un’amministrazione che non vuole la crescita di ogni singolo individuo: con quelle luci non fanno altro che arricchire i pochi per nascondere i problemi di molti. Luci accese, Menti spente.
Rifondazione Comunista