Le inquietudini del mondo: al primo posto la paura del futuro

Giuseppe Lembo

Viviamo, purtroppo, in un mondo sempre più insicuro; sempre più umanamente distante, con gli uni contro gli altri armati. E così le inquietudini crescono; crescono le sofferenze umane; crescono le violenze e le morti da aggressioni disumane che non dovrebbero esistere; che non dovrebbero maltrattare gli scenari umani del mondo, per i quali è sempre più necessaria la condivisione ed un insieme umano di pace, senza le tante e gravi inquietudini che rendono ai tanti del mondo difficile vivere su questa Terra, gravemente ammalata di uomo che si fa male e fa male agli altri, senza saper poi trovare le soluzioni giuste e ridare quella dignità ed umanità di vita, un diritto naturale di tutti gli essere umani; un diritto, purtroppo e sempre più spesso violato da chi è indifferente alla vita dei giusti e dei saggi, così come dovrebbe essere. Contro i potenti ed i prepotenti del mondo, bisogna che l’uomo del mondo, levi alta la sua voce e dica con forza il suo convinto e dovuto no alle prepotenze ed ai prepotenti della Terra; dica un no convinto ai tanti rais del potere costituente. La paura, la paura del pericolo, la paura del futuro, sempre più visto come futuro negato, è il grave e sempre più diffuso male del nostro tempo; un male purtroppo endemico, sempre più strumentalmente alimentato in tutte le direzioni possibili, per cui è veramente difficile poterne guarire; poterne uscire e potersene liberare, tornando così ad una normalità che può restituire l’umanamente possibile cancellandone quel “disumano diffuso” che, ovunque sulla Terra, fa tanto male ad un’umanità confusa e portatrice di sofferenze, così come volute dall’uomo contro l’uomo e costruite dalle sue mani insanguinate, unitamente al fare del suo cervello deviato, il diabolico protagonista crescente del male umano con origini disumane dell’uomo e nell’uomo, per cui assolutamente cancellabile; per cui, volendolo, da poter eliminare e/o da ridurne gli effetti umanamente devastanti. Oggi il mondo ha ritmi sconvolgenti; niente e nessuno si ferma; tutto procede in fretta ad una velocità che prima era difficile da immaginarsi. Si passa ed in fretta, da una paura all’altra; la paura più recente è stata ed è quella della globalizzazione; unitamente alla globalizzazione, negli scenari del mondo c’è la crescente volontà dell’uomo di migrare, di spostarsi da un posto all’altro della Terra; tanto, per fuggire dalla fame che uccide e da condizioni di una vita violenta, assolutamente disumana con gravi responsabilità da parte di chi da “padrone del mondo”, si sente in diritto di violentare e di affamare gli “altri” del mondo, ossia tutta quella parte dell’umanità maledettamente considerata “rifiuti umani”; ultimi della Terra, senza alcuna umana considerazione. Purtroppo l’uomo del mondo, con grande preoccupazione per il futuro, dà sfogo alle sue inquietudini che gli vengono dall’evidenza dei tanti fatti sconvolgenti che fanno tanto male all’insieme umano ormai rassegnato e soprattutto indifferente anche di fronte alla tragicità delle tante situazioni sconvolgenti, come quelle dovute ad un dannato e crescente sconvolgimento ecologico, con danni al clima, un grave pericolo per il futuro del mondo, di cui i più non sanno e non sapendo, se ne rendono silenziosi complici e quindi responsabili. Altro elemento disumanamente grave per il futuro del mondo di cui l’uomo impotente ne soffre tutte le conseguenze è la corsa agli armamenti; una corsa considerata utile se non necessaria, soprattutto da parte di popoli, come la Cina che aspira a diventare sullo scacchiere del mondo, una grande potenza militare unitamente al protagonismo crescente e del fare bellicoso della Russia; rappresentano minacce per la pace dei popoli che, vengono così aggrediti nei loro normali percorsi di vita, sempre più desiderosi di pace del mondo; di una pace umanamente condivisa. Tutto questo succede con una crescente volontà di ripiegamento da parte degli Stati Uniti e dell’Inghilterra, decisi a dismettere il loro ruolo e la loro funzione di “protettori del mondo” e/o di protagonisti-balie di democrazia da esportare e così esportata, da innervare nelle diverse realtà del mondo. È oggi, più che mai saggio l’uomo che si rende protagonista di sviluppo per l’umanità; tanto, pensando positivamente alla vita sulla Terra con attenzione ed impegno particolare per far diminuire le povertà e per cancellare il più possibile, la fame nel mondo; con le risorse umane dei migranti in cammino, si può positivamente compensare il deficit demografico di tante realtà dalle culle vuote, creando possibili prospettive di crescita che possono venire incontro all’uomo della Terra, cancellandone anche le inquietudini di cui sono in tanti a soffrire, rendendoli positivamente fiduciosi protagonisti di un futuro umanamente possibile.