Roma: Giubileo, sicurezza, un impegno invisibile
In questi giorni i romani hanno assistito a una serie di action movie, in luoghi strategici come San Pietro, Colosseo, Farnesina e Stazione Ostiense. In realtà non erano film d’azione ma vere e proprie esercitazioni antiterrori smo in tempo reale che hanno coinvolto e incuriosito i cittadini. Una prova generale, per la messa a punto di un dispositivo capace di far fronte ai possibili attentati durante il Giubileo straordinario. Non risultano al momento vere e proprie minacce e non sono in programma iniziative di contestazione interna (come quelle del fronte dell’Anticlericalismo e degli Anarchici). Da parte del Viminale e dell’Intelligence l’attenzione è altissima. Sul primo Giubileo, ai tempi dell’Isis, aleggia la minaccia terroristica internazionale di matrice jihadista. Dietro alla macchina della sicurezza per garantire che tutto fili liscio ci sarà un grande dispiego di uomini nei luoghi frequentati dai pellegrini. Esiste un intenso lavoro sottotraccia, non visibile, che è quello organizzato dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione. Un ufficio che collabora con le agenzie d’informazione e che svolge un’attività di coordinamento sul territorio della Digos (la Divisione investigazioni generali e operazioni speciali) e delle questure. Un impegno, quello della polizia di prevenzione, che permette di tradurre tutte le informazioni elaborate in indicazioni operative per l’impiego di forze da mettere in campo, sulla base dei singoli eventi calendarizzati. A livello centrale si avvale del Nocs, il Nucleo operativo centrale di sicurezza, che opera sul territorio nazionale. «In questo ultimo periodo – spiega il comandante Andrea Mainardi – abbiamo contribuito alla formazione delle unità antiterrorismo dislocate in una ventina di città italiane, pronte ad intervenire, dotate di una macchina blindata con i colori d’istituto e di armi e tecnologie all’avanguardia, per attuare un controllo h24». «Ogni situazione di allarme poi – conclude il comandante – è un capitolo a sé. In caso di necessità le squadre del Nucleo partiranno insieme con l’unità cinofila, il breacher per l’apertura dei varchi con gli esplosivi e gli sniper (tiratori scelti) come osservatori a distanza».
PoliziaModerna- Valentina Pistillo