Roma: M5S, convegno “Personale marittimo abbandonato da Governo”
“Alla luce del confronto avuto tra rappresentanti del comparto marittimo e delle istituzioni abbiamo purtroppo rilevato una situazione di stallo totale, dovuta all’assoluto disinteresse da parte dell’Esecutivo ad avviare un dialogo finalizzato a trovare soluzioni. Per parte nostra continueremo ad ascoltare il mondo dei lavoratori che opera in quel settore e avanzeremo proposte, facendo pressione sull’esecutivo affinché finalmente si faccia carico delle sue responsabilità”. Così il deputato Luigi Gallo e il senatore Sergio Puglia del M5S, organizzatori e relatori del convegno “Gente di mare”, che si è tenuto ieri alla Camera dei Deputati, presso la Sala Aldo Moro, descrivono il focus di un appuntamento che ha avuto lo scopo di sollevare l’attenzione su un tema rispetto al quale è Gallo afferma di aver chiesto “più volte al governo di istituire un tavolo tecnico permanente: ad oggi non c’è stata alcuna risposta e un disinteresse totale da parte del ministro Delrio”. All’incontro hanno partecipato anche i referenti delle sigle LMCT, AIATP, OR.S.A. Marittimi e Capitani Marittimi d’Italia: CA.MA.DI.“Il comparto marittimo – denunciano i parlamentari M5S -, costituisce una risorsa fondamentale per la nostra economia che i governi in questi anni hanno affossato e che, invece, secondo il MoVimento 5 Stelle andrebbe rilanciato attraverso azioni compiute a più livelli”. Molte le criticità sollevate durante l’incontro, a partire dalla scomparsa del diploma di perito nautico, vittima della privatizzazione di un pezzo della formazione e dell’istruzione avvenuta nel nostro Paese durante il governo Berlusconi e che questo esecutivo avvalla con la legge 107. A tal proposito, il deputato Gallo già un anno e mezzo fa ha depositato una mozione con la quale si chiede il ripristino dei titoli professionali e le relative equipollenze, per ridare prestigio alla formazione pubblica degli istituti nautici”.Puglia e Gallo aggiungono: “chiediamo che quello dei marittimi venga considerato lavoro usurante e che sia abbassata l’età pensionabile, in maniera proporzionata al carico e all’entità delle mansioni svolte. Infine nella nostra mozione si chiede al Governo di eliminare le discriminazioni in materia di impiego e occupazione, come stabilito dalla convenzione OIL MCL 2006. Tutto questo dovrebbe avvenire attraverso, tra l’altro, l’introduzione per i marittimi di un salario minimo obbligatorio, non inferiore al costo medio della manodopera dei marittimi comunitari. Entro gennaio porteremo al governo un elenco puntuale di problematiche che chiediamo di risolvere al più presto. Anche senza risorse si possono smontare le centinaia di ostacoli che bloccano settore”.