Salernitana, attesa vittoria in trasferta
Maurizio Grillo
L’importante era vincere dopo due mesi di apprensione ma soprattutto di grande sofferenza per una squadra, come la Salernitana, che cercava l’antidoto per scacciare le streghe di una crisi che si profilava all’orizzonte. Certo è stato un sollievo per Vincenzo Torrente ed i suoi ragazzi ritrovare il sorriso con un bel gol di Donnarumma ma soprattutto mantenere inviolata la porta di Terracciano, oggi e di Strakosha ieri che dall’inizio della stagione aveva sempre subito almeno un gol. La migliore medicina nel calcio, si sa, è la vittoria. Ma oggi nessuno dice che la squadra è finalmente uscita dal tunnel in cui era piombata. Sette gare: solo tre punti conquistati. Diciamo che sono davvero pochini per squadre come la Salernitana che vogliono soltanto disputare un buon campionato, senza patemi d’animo ma con la convinzione che ritrovati gli infortunati il cerchio possa davvero chiudersi positivamente, nel senso di cominciare a fare risultati per togliersi da questa classifica impacciata che, francamente, non è da Salernitana. La serie B è un campionato difficile, strano, che spesso ti da tanto ma ti toglie anche troppo. Ci sono serie positive di partite che possono durare tanto ma anche negatività, nel senso di sconfitte, che ti possono accompagnare per tante settimane. Dunque nessuno può essere immune da certe situazioni che si vivono e che ti possono portare sull’orlo del baratro. L’esempio è la Salernitana che è partita bene ma si è ritrovata dopo qualche settimana nella parte destra della classifica, con problemi che si superano solo con il lavoro, la concentrazione ed anche il gioco, quello che la squadra di Torrente ha espresso in tante gare (vedi quella contro il Bari) ma che non ha portato nessun punto in classifica. Se poi si vince solo con il cuore come è accaduto contro il Novara allora vuol dire che questa squadra ha certi valori ed è sulla strada giusta. Torrente, d’altro canto, lo aveva sempre detto. Se poi gli mancano pedine importanti nello scacchiere e deve solo “adattare” calciatori in ruoli non loro, allora è chiaro che i risultati tardano ad arrivare. In tutto ciò ci consola il fatto che sono stati “scoperti” degli under che sono il futuro di questa Salernitana. Parliamo soprattutto del ghanese Odjer, vera rivelazione per il centrocampo granata ma anche Milinkovic ed Empereur sono calciatori dei quali sentiremo parlare positivamente sia in questa stagione che nelle altre che seguiranno. Insomma il ghiaccio finalmente è stato rotto. La vittoria contro i piemontesi ci farà iniziare, credo, un altro campionato fino alla fine del girone di andata. Bisogna fare, ora, punti fuori casa. A cominciare da sabato a Latina. Gran brutta gatta da pelare la squadra di Mario Somma che nella sua ultima apparizione in casa ha sconfitto il Cesena. E’ reduce dalla sconfitta di Avellino, avrà il dente avvelenato. Ma questa Salernitana che non ha mai vinto in trasferta in queste prime tredici giornate di campionato, che non porta a casa punti dalle trasferte da oltre un mese (ultima gara positiva a Lanciano) potrebbe davvero piazzare il colpo del k.o. E sarebbe una iniezione di fiducia in più per una squadra che era alla ricerca di una propria identità e che, forse, l’ha finalmente ritrovata proprio con quella sofferta vittoria di domenica contro il Novara. Beh, staremo a vedere cosa succederà a Latina…