Regione Campania: I area faunistica per Lepre italica a rischio estinzione
Mercoledì 25 novembre è stato liberata la prima coppia di Lepre italica nell’area faunistica realizzata dalla Regione Campania nella Foresta Demaniale Regionale Cerreta Cognole (Provincia di Salerno). La Lepre italica è una specie tipica dell’Appennino centro meridionale, la cui esistenza è stata scoperta dagli inizi del 2000 in base a studi genetici che ne hanno dimostrato la differenza dalla Lepre europea, tipica dell’Europa Centro-orientale. Presente con popolazioni distribuite a macchia di leopardo in diverse regioni dell’Italia centro meridionale, in Campania è nota solo nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Per garantire la conservazione di questa specie è necessario estendere la sua distribuzione nei territori in cui è estinta; per questo motivo il Ministero dell’Ambiente ha previsto la realizzazione di aree faunistiche dove studiarne la biologia, ancora poco conosciuta, e farla riprodurre, al fine di poter disporre di individui da liberare in nuovi territori. La Regione Campania ha realizzato un’area Faunistica nella Foresta Regionale Cerreta Cognole, sita nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dove già sono in atto programmi di conservazione di specie faunistiche in pericolo. L’area faunistica è stata realizzata in base a un accordo stipulato nello scorso mese di maggio dalla Regione Campania con l’Ente Parco, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’Istituto di Gestione della Fauna (IGF), che da anni seguono le popolazioni del parco. Le lepri liberate oggi provengono da un’area faunistica della Calabria, individuata dai ricercatori dell’ISPRA e dell’IGF come compatibile con le popolazioni del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con cui entreranno in contatto una volta che i giovani che nasceranno nell’area faunistica saranno liberati nei nuovi territori.“Si tratta di un’iniziativa unica per il suo genere nella nostra Regione. – afferma il Direttore della Foresta Cerreta Cognole, dott. Adriano Di Biase – Sinora le attività sulla fauna selvatica nella foresta erano state finalizzate solo alle immissioni a fini venatori; oggi, invece, operiamo per la conservazione di una specie ad alto rischio, nell’ambito di un programma di attività nazionale, in collaborazione con i massimi esperti a livello nazionale e internazionale, dell’ISPRA e dell’IGF, oltre che con diversi Enti Parco Nazionali, tra cui quello del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Siamo consapevoli che il lavoro che ci attende sarà lungo e impegnativo, ma abbiamo a disposizione risorse umane adeguate; inoltre, lavoriamo con la prospettiva di ottenere risultati a medio termine di cui potranno beneficiare sia i territori all’interno delle aree protette sia quelli esterni.” Le prime lepri liberate all’interno dell’area faunistica saranno oggetto di studio da parte dei ricercatori dell’Istituto di Gestione della Fauna, in attesa che nel corso del 2016 verranno realizzate nuove strutture per ospitare ulteriori individui.