Se non pagate le tasse, Zio Sam ritira il passaporto!
Enzo Carrella
Il Congresso americano è pronto a emanare una legge per negare o revocare il passaporto ai cittadini degli Stati Uniti che non hanno pagato le tasse. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore nel mese di gennaio 2016 , e con essa il Dipartimento di Stato impedirà gli americani con un debito fiscale “seriamente delinquenziale” di ricevere nuovi passaporti o potrà ritirare quelli già esistenti di persone che rientrano in questa categoria. L’elenco dei contribuenti interessati sarà compilato dall’Internal Revenue Service (Irs, l’Agenzia delle Entrate americana, ndt) con una soglia minima di 50.000 dollari di tasse federali non pagate, comprese sanzioni ed interessi, rettificata per l’inflazione. Nella maggior parte dei casi, spiega David Kautter, partner della società di revisione RSM a Washington, la procedura si applicherà se un l’Irs ha iscritto un pegno a carico del contribuente per un credito fiscale o ha applicato una sanzione pecuniaria amministrativa che dà all’IRS l’autorità di sequestro di beni. Non si applica se un contribuente è in fase di risoluzione del suo debito fiscale, pagandolo a rate, o se contesta la cartella sia amministrativamente o in tribunale. Tuttavia, il Dipartimento di Stato potrebbe rilasciare un passaporto in caso di emergenza o per “motivi umanitari”. Secondo le stime del Joint Committee on Taxation, il provvedimento dovrebbe raccogliere in questo modo 398 milioni di dollari in 10 anni. “Se questo disegno diventa legge, sarà indispensabile per gli americani che viaggiano all’estero o che vivono all’estero di prestare attenzione alle comunicazioni che ricevono dall’Irs”, ha dichiarato Kautter. Non è chiaro quante persone potrebbero essere interessate. I critici più accesi della disposizione rappresentano circa 7 milioni di cittadini statunitensi che vivono all’estero, che hanno bisogno del passaporto per vari scopi, anche per visti di lavoro o permessi di soggiorno, e che potrebbero non aver ricevuto questo tipo di comunicazioni dall’Irs. “Gli americani all’estero hanno bisogno dei loro passaporti per molte attività di routine: aprire un conto in banca, registrarsi in un albergo, iscrivere un bambino a scuola, e gli errori potrebbero rivelarsi disastrosi”, sostiene Charles Bruce, un avvocato americano dello studio Bonnard Lawson di Losanna. Bruce ha scoperto in un rapporto pubblicato a settembre dall’Ispettorato generale per l’amministrazione fiscale (Tigta), un’agenzia di controllo dell’operato delle amministrazioni, che l’IRS ha inviato 855 mila avvisi di pagamento ai cittadini americani all’estero nel 2014. Secondo il rapporto, “i sistemi informativi dell’Irs non sono progettati per tenere conto dei diversi stili degli indirizzi internazionali, il che può provocare il mancato recapito delle sue comunicazioni”. Il rapporto Tigta sostiene che “i processi di adeguamento dei problemi di indirizzamento internazionale sono inefficaci o inesistenti.” In risposta, l’IRS ha dichiarato che le raccomandazioni del Tigta non sono compatibili con “i vincoli di bilancio, di legge, ed operativi di cui l’agenzia deve rendere conto.” E in Italia Cosa succede nel caso di mancato pagamento di tasse e contributi ? Reati tributari, da agosto scorso in vigore la riforma: Sono entrate in vigore il 22 ottobre 2015, le modifiche al sistema penale tributario introdotte dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158 il quale, attuando la delega fiscale, ha rivisto il quadro normativo che sottende alle sanzioni amministrative e penali immettendo una nuova forma di decorrenza “speciale” suddivisa in due stadi: il primo, a partire dal 22 ottobre, per le sanzioni penali; il secondo (come ristabilito dal dd di Stabilità 2016) dal primo gennaio 2016, per quelle amministrative. La riforma del sistema penale punta a consolidare un sistema capace di valutare quei comportamenti che, anche se illeciti, risultano comunque privi di elementi fraudolenti e dunque computabili come meno gravi, rendendo parallelamente più severe le sanzioni penali per i comportamenti fraudolenti. I contribuenti ora dovranno fare più attenzione alle rispettive condotte: sono entrati ufficialmente in vigore, infatti, i reati di omessa dichiarazione del sostituto d’imposta, di omesso versamento di ritenute dichiarate, seppur certificate, e l’ampia fattispecie della dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ascrivibile a qualsiasi soggetto. In merito all’omesso versamento delle ritenute e dell’IVA viene previsto un innalzamento delle soglie determinanti la rilevanza penale: si passa così da da 50 a 150mila euro nel primo caso e da 50mila a 250mila nel secondo. Poche e sparute le proteste politiche che hanno accompagnato questa riforma che ha innalzato di fatto una sorta di franchigia per i reati penali di carattere tributario Ha detto bene il Il pm Greco: “Quanti daranno i processi che salteranno per tale ?”C’è poi il caso di imprenditore che non versa le tasse per pagare dipendenti: quest’ultimo condannato dalla Cassazione a 4 mesi di carcere La perdita del lavoro secondo il codice penale non costituisce “grave danno alla persona” quindi l’imprenditore deve essere condannato lo stesso, scrivono gli ermellini in una sentenza che ha confermato i quattro mesi di reclusione inflitti dalla Corte d’appello di Torino a un impresario cuneese. Dubbio atroce: resta ancora l’Italia culla del diritto viste queste “lacune” esistenti nel nostro ordinamento giuridico’ che accrescono illegalità e disfunzioni nel nostro paese ?