Pellezzano: presentato libro storico di Marone “Valle dell’Irno, industria tessile e laniera fino ai nostri giorni”
MariaPia Vicinanza
Un lavoro scaturito dalla passione per la propria terra, con il piglio critico della storia economica, sociale ed industriale, che nel tempo ha registrato il protagonismo della Valle dell’Irno nell’arte della lana e dell’ industrializzazione tessile. “L’idea, mangiando kilometri in autobus e guardando scorrere dal finestrino, prima di giungere all’Università di Fisciano, un paesaggio accattivante ed ancora ammantato di fascino storico”. Da qui prende il via la fatica letteraria di Alessia Marone, che ha regalato un lavoro dovizioso e ben nutrito di dati storici, ben compendiati ne “La Valle dell’Irno: dalla secolare arte della lana, allo startup della moderna industria tessile.” Il libro, editato da Gutenberg, presentato ieri mattina dall’Amministrazione comunale, da Raggio Verde, Confindustria e Camera di Commercio, ha registrato un buon afflusso di pubblico. Dopo i saluti istituzionali del Primo Cittadino, Giuseppe Pisapia e quelli dell’assessore alla cultura e politiche sociali Francesco Morra, il benvenuto di Rosa Scarpa, presidente del Comitato tecnico-scientifico di Raggio Verde e proprietaria della storica location, Villa Wenner, che ha ospitato la presentazione. Poi, Gianfranco Ferrigno della Giunta Camerale della Camera di Commercio ed Andrea Marino, consigliere comunale e storico dell’Università di Salerno. Il tutto, coordinato dal Direttore del nostro quotidiano, Rita Occidente Lupo. Lo spaccato storico che il libro compendia, otto secoli, parte dal XII, nel quale appaiono le prime notizie dell’arte laniera, fino ad arrivare al XX sec., col progressivo disfacimento di un polo industriale, invidiato non solo dal mondo anglosassone. Nonostante le alterne vicende della fortuna, la popolazione irnina sempre restata eretta al suo posto, continuando laboriosamente a vivere in un modo agricolo, nel retaggio valoriale. Naturalmente, l’alternanza generazionale, ha comportato anche il passaggio dell’industria manifatturiera tessile. Grazie ai Casali: Coperchia, Pellezzano, Cologna, Capezzano Capriglia Casalbarone, Acquamela, Saragnano, Aiello, Baronissi, Gaiano, che crebbero imprenditorialmente nel Meridione. La manifattura cotoniera s’avvalse di cospicui investimenti stranieri, tanto che per quasi un secolo, il campo tessile subì un vero e proprio salto qualitativo. L’imprenditoria svizzera oggi ancora visibile nelle sontuose dimore dell’epoca: oltre a fabbriche e case, anche strutture per il sociale; da qui il villaggio-fabbrica, area con case, ville, in cui abitavano le famiglie dei gerenti e dei dipendenti, scuole, luogo per il culto evangelico, associazioni sportive, spazi riservati alle feste e agli eventi sociali: il cimitero, riservato alle famiglie svizzere. La realizzazione di tale progetto iniziò verso la fine degli anni trenta dell’ottocento, con i primi due villini dei gerenti Escher e Schlaepfer. Il libro, come dichiarato da Marino, offre tanti spunti per approfondire la conoscenza del territorio e risalire all’evoluzione di un fenomeno che ha visto crescere un tipo d’industrializzazione contemporanea. Infatti, come emerge anche dalla ricca mostra fotografica, “Pellezzano: Punta di Diamante Svizzera”, ancora la bellezza di strutture oggi stimate gentilizie, per gli ampi spazi interni, soffitti affrescati, sommerse dal verde. Scatti fotografici, resi possibili grazie al rinvenimento di vecchi vetrini in soffitta, ha rivelato Braione, Direttore Artistico e che rimandano il polso autentico di una storicità che rende affascinante aun territorio, con tante ricchezze da tutelare!