Salerno: Italia Nostra e No Crescent su nomina commissario Autorità di Bacino
Italia Nostra e il comitato No Crescent hanno inviato una nota al Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e ad “Italia Sicura”, agenzia contro il dissesto istituita dalla Presidenza del Consiglio, per esprimere lo sconcerto per la nomina, operata dal Governatore Vincenzo De Luca, del funzionario dell’Autorità di Bacino, architetto Giuseppe Grimaldi, quale Commissario straordinario dell’emergenza nel Sannio a seguito dell’esondazione del Calore beneventano. L’arch. Grimaldi ebbe un ruolo chiave nell’inquietante iter amministrativo che portò alla deviazione del torrente Fusandola, nonché in tutti pareri favorevoli emessi sul Pua di Santa Teresa, egli fu anche tra i componenti della commissione a cui venne affidata, con l’ordinanza n. 5812/2012, la Verificazione idrogeologica disposta dal Consiglio di Stato per la vicenda Crescent. Il neo Commissario, quale dirigente dell’Autorità di Bacino Destra Sele (Responsabile del Settore Piani e Programmi), firmò nel 2008 il parere favorevole che consentì la deviazione del torrente, con la creazione di una pericolosa curva a gomito.“Un parere sconcertante”, afferma l’architetto Vincenzo Strianese, tecnico di parte delle associazioni che si battono contro l’intervento urbanistico, “in quanto esso non tenne assolutamente conto dei vincoli del Ministero dei Lavori Pubblici e del Ministero dei Beni Culturali”.“Venne rilasciato il parere”, continua l’architetto Strianese, “nonostante le forti perplessità emerse nella relazione istruttoria che testualmente dichiarava lascia perplessi il mantenimento delle condizioni di funzionalità idraulica della foce nel tempo in virtù dei possibili insabbiamenti della stessa e, quindi, della riduzione della pendenza del corso d’acqua per sovralzo del livello base del torrente”.“Pareri incredibili”, ricalca il Geologo Alberto Alfinito, altro tecnico di parte delle associazioni ambientaliste, “in quanto non si considerarono nemmeno le Misure Salvaguardia della Costa che prescrivono l’assoluta immodificabilità della linea di costa, in attesa dell’approvazione del Piano delle Coste, affidando ad ogni singolo intervento un rigido iter (qui mai intrapreso) che prevede tra l’altro la Valutazione di Impatto Ambientale”. Sorprende che un alto dirigente che ha espresso parere favorevole per una deviazione non consentita dalla legge, provvedimento peraltro che va contro la stessa storia dei luoghi perché non ha memoria neppure dei drammatici eventi del 1954, ora venga chiamato ad occuparsi dell’amministrazione dell’emergenza conseguente alla grave esondazione di un fiume. Gli atti sulla nomina di Grimaldi verranno trasmessi al P.M. della procura di Napoli, dottoressa Stefania Buda, la quale è titolare del fascicolo sui verificatori del processo Crescent. Afferma Raffaella Di Leo, presidente di Italia Nostra: “è sorprendente che chi fa parte dell’ente deputato alla prevenzione dei dissesti idrogeologici venga addirittura premiato alla gestione dell’emergenza alluvioni, nonostante i discutibili risultati in una precedente procedura tanto rilevante”. Eppure chi è stato protagonista, in diversa misura, dell’intervento di Santa Teresa per la costruzione di un ecomostro privato, sembra destinato ad un sicuro avvenire. Nel 2012 toccò all’ex Soprintendente Zampino andare ad occupare la carica di presidente del Parco regionale del Partenio, scelta stigmatizzata dalle stesse associazioni ambientaliste, ora succede lo stesso con chi ha reso possibile che a poche centinaia di metri dalla foce del Fusandola, per fare spazio ad un mega- condominio, si aggravassero i rischi idrogeologici dell’area. Si sa, “in Italia la situazione è grave ma non è seria” affermava Ennio Flaiano in un felice aforisma che rispecchia bene la realtà. Intanto nei prossimi giorni le associazioni annunzieranno nuove iniziative giudiziarie in merito alla circostanza che non siano state ancora concluse dalla Procura di Salerno le indagini sulle clamorose violazioni ambientali nel comparto di Santa Teresa, nel mentre si apprende da notizie giornalistiche che i costruttori, in concerto con il comune, sarebbero legittimati ad una prosecuzione dei lavori da un provvedimento cautelare del Riesame “sanando” con una semplice integrazione economica violazioni di legge gravissime.
Il Comitato No Crescent
Italia Nostra
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