Regione Campania: Nappi, De Luca “Forte coi deboli, debole coi forti”

“La mia personale esperienza di amministratore pubblico dimostra che non ho mai esitato, molte volte a rischio della mia incolumità, a denunciare gestioni clientelari della cosa pubblica, episodi di finto lavoro e spreco di soldi. Sono, però, sinceramente scandalizzato dalla condotta dell’attuale Presidente della Regione Campania che sul tema interviene in maniera bizzarra”. Così sulla sua pagina Facebook Severino Nappi, Responsabile Nazionale Lavoro e Sviluppo di Forza Italia. “Gli organi di stampa, tutti gli organi di stampa – prosegue Nappi – hanno riportato oggi la notizia che De Luca, recatosi presso la sede di un ente regionale, sarebbe andato su tutte le furie per aver trovato affissi dei comunicati, a mia firma, che censuravano il suo operato con riferimento all’annuncio di licenziamenti per  alcune decine di tecnici, precari, che peraltro non conosco. Alla sua visita ha fatto seguito una scomposta nota in cui racconta di un blitz, lascia immaginare sprechi ed altre nefandezze in quell’ente e si intesta una lotta al parassitismo nella pubblica amministrazione. Ad un lettore distratto sarà dunque parsa una buona cosa: contrasto agli sprechi, ai dipendenti col doppio stipendio e ai fannulloni. – continua Nappi E invece siamo in presenza di un crescente imbarbarimento della condotta politica e di un uso sfrenato della doppia morale, aggravati dalla protervia di chi sa che dall’altra parte nessuno potrà replicare. Come potrebbero mai rispondere dei poveri lavoratori, precari da una decina d’anni e il cui contratto scadrà il prossimo 31 dicembre, alle accuse del loro potente datore di lavoro? Evocare doppi stipendi è facile, specie se si spara nel mucchio e senza che alcuno possa verificare. Per sfortuna di De Luca, sono un professore di Diritto del lavoro che, da una semplice lettura dei giornali, ha capito che il “doppio stipendio” di cui parla il presidente della Regione è rappresentato da elementi retributivi che sono ordinari nello stipendio dei milioni di pubblici dipendenti di questo Paese e che il legislatore ha scelto di chiamare “indennità accessorie”, esattamente come lo sono nel lavoro privato voci come l’indennitá di cassa, il premio di produttività, ecc. Insomma, come al solito, costui non entra nel merito delle cose: se, ad esempio, avesse detto che “questi lavoratori non meritano quei soldi perché …” saremmo stati tutti d’accordo. E invece no. De Luca si limita a evocare lo scandalo e a contare sull’assuefazione dell’opinione pubblica al malaffare e alla condanna preventiva che ne consegue. Potrei continuare – e sono pronto a farlo pubblicamente, se mai De Luca trovasse il coraggio di un confronto – ma aggiungo soltanto una considerazione: quello che sgomenta davvero è che ancora una volta costui attacca solo dei “poveri cristi”. Non vede le travi, anche nei propri occhi, ma preferisce farsi forte coi deboli e debole coi forti. Che pena!” – conclude Nappi.