Non è pensabile uccidere in nome dell’Islam
Giuseppe Lembo
Se succede nel mondo del Terzo Millennio che si pensa di poter uccidere in nome dell’Islam e/o di qualsiasi altra religione e/o Dio, è solo per una condizione umana fortemente arretrata culturalmente; è solo perché manca la cultura dell’altro in quanto uomo; è solo perché c’è una falsa visione sia dell’umano che del divino. La tolleranza tra le diversità della Terra deve riguardare tutti; ma proprio tutti. Deve riguardare, prima di tutto, le diversità religiose che, senza atteggiamenti inopportunamente fondamentalisti, devono rispettarsi, rispettando la religione degli altri e soprattutto “gli altri” che la professano e che vanno rispettati in quanto uomini. L’umanità nel suo insieme fatto di diversità, deve essere tollerante e senza riserve deve accettare le diversità ed i valori fondanti di ogni diversità. Così facendo, le diversità umane sono una ricchezza per tutti e possono tornare utili all’umanità nella sua interezza, creando così un mondo nuovo, forte del confronto delle differenze. Tanto, per la religione, ma non solo per la religione. L’uomo del mondo deve sentirsi umanamente libero di essere se stesso, professando, tra l’altro, la religione che crede opportuno professare. È un fatto di libertà; di libertà che diventa cultura e pluralismo delle idee, con il rispetto delle idee di ciascun uomo della Terra. In questa visione del rispetto c’è l’uomo senza alcuna differenza di genere; non è assolutamente pensabile e tanto meno tollerabile tenere in piedi le inventate differenze di genere; c’è assoluta uguaglianza umana tra l’uomo e la donna; la donna discriminata e sottomessa appartiene ormai al passato; ad un passato umanamente triste in cui l’uomo era fortemente vittima di un maledetto e disumano schiavismo nei rapporti, con forme diffuse di violenza e di privazioni dei diritti fondamentali. Tale era e purtroppo in alcune parti del mondo, ancora lo è, la sudditanza delle donne schiavizzate da parte del maschio padrone. Quando ci imbattiamo in situazioni così umanamente tristi e violenti, dobbiamo attentamente riflettere. Non è un’umanità giusta quella che si sente padrona di violare la libertà dell’uomo; la violazione della libertà della persona umana, ancora e sempre più spesso, diventa espressione disumana di una vita condizionata nel nome della religione e/o di poteri terreni falsamente considerati inviolabili. Non è così! Non ci possono essere nel Terzo Millennio limitazioni delle libertà umane; tanto succede soprattutto, per colpa di società poco aperte ed altrettanto poco tolleranti. Ma il mondo dei giusti della Terra, deve con forte determinazione agire e reagire, rendendo saggiamente liberi gli uomini Terra, spesso vittime di violenze disumane, il frutto di un potere dell’assurdo uomo-uomo.