Salernitana, pesante sconfitta col fanalino di coda. Mercato di gennaio decisivo
Maurizio Grillo
La Salernitana torna da Como con un’altra sconfitta pesante sul groppone. Anche se pervenuta all’ultimo minuto di recupero e su rigore quantomeno dubbio. Non è bastato lo splendido gol di Coda per espugnare per la prima volta un campo esterno in questo torneo. Ciak, si ri-gira. Già, perchè sembra di rivivere il copione di due anni fa. Vittoria illusoria all’esordio (Lecce all’epoca, Avellino quest’anno), mercato confusionario, innesti tardivi, ingaggi importanti a calciatori sul viale del tramonto, crisi di gioco e risultati, quattro sconfitte interne, allenatore sempre in discussione, classifica deficitaria, tifoseria in fermento e obbligata rivoluzione a gennaio. E meno male che questa serie B è ancora più scarsa di quella del passato, altrimenti la Salernitana avrebbe un piede e mezzo in Lega Pro. Siamo stati i primi a sottolineare i torti arbitrali, stavolta non vogliamo concedere nessun alibi ad una società che, in realtà, ha lavorato con approssimazione sopravvalutando il valore di una rosa di terza serie. Analizziamola nel dettaglio. Due portieri che non danno sicurezza (e c’era Gori), la stessa difesa della Lega Pro, un centrocampo riconfermato quasi in blocco, ma con un anno in più, tanta lentezza e poca qualità, attaccanti prolifici, ma solo nelle categorie inferiori, Trioianiello reduce da due anni di inattività, Coda mai bomber in passato e gente come Trevisan, Bovo e Perrulli che da Menichini era considerata riserva. Come si voleva sperare di avere una classifica diversa, per di più con un allenatore che non sa tenere tutti sulla corda e che, pur con tante attenuanti, è andato in confusione sbagliando cambi e formazione iniziale anche oggi? Questa squadra, al di là della modestia tecnica, non regala emozioni, non trascina, non ha affatto capito cosa significhi giocare a Salerno e quanto questa maglia conti per il popolo salernitano. C’è gente che in un mese e mezzo ha sostenuto cinque trasferte, spendendo tantissimi soldi, macinando centinaia di chilometri e lasciando a casa le famiglie per assistere ad uno spettacolo indecente, frutto degli errori estivi, ma soprattutto dell’atteggiamento menefreghista di una squadra in cui ognuno pensa ai cavoli propri senza sudare la casacca che indossa. Andassero via tutti non saremmo certo rammaricati: meglio gente ancora più scarsa, ma con valori umani che calciatori a caccia dell’ultimo ingaggio della carriera che tira indietro la gamba o che sogna di approdare altrove sfruttando la vetrina di Salerno. La Salernitana, in B, non può essere considerata una comparsa ed è bene che lo capiscano la società, la dirigenza, l’allenatore e i giocatori. Se a Crotone, con 2000 spettatori, sognano la A qui non si può perdere vergognosamente contro un Como modesto, mai vittorioso in casa, ultimo in classifica ed in crisi tecnica da mesi. Ora pagherà l’allenatore, ma quando Lotito- che ha bacchettato sempre i tifosi- chiederà scusa per gli orrori commessi? Non è tardi per rimediare, ma questa Salernitana, ad ora, è una nave alla deriva. La società sia più presente sul territorio e cerchi di capire a fondo quali sono i problemi. Prima che sia troppo tardi.