Regione Campania: Gambino su piano sanitario
La Legge 161/2014, relativa all’orario di lavoro del personale sanitario, ed il Decreto “Balduzzi” , relativo alla riorganizzazione del sistema sanitario in base a determinati parametri e requisiti riferiti ai posti letto e agli utenti serviti, sono provvedimenti normativi già noti da mesi e, soprattutto, già noti a Maggio 2015 quando si sono svolte le elezioni regionali che hanno visto il Governatore DE Luca ed il PD garantire un sistema sanitario in Provincia di Salerno finalizzato a mantenere in vita tutti gli ospedali e a riattivare i Pronto Soccorso dei nosocomi di Agropoli e di Scafati. A distanza di soli pochi mesi “i proclami della campagna elettorale del PD” si sono trasformati prima in “ promesse elettorali” e poi definitivamente “ in bugie elettorali”.E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, che non si parla più dei Pronto Soccorso di Agropoli e Scafati e che addirittura, adducendo a scusa la legge 161/2014 e il Decreto Balduzzi, le uniche decisioni in attuazione riguardano “accorpamenti di reparti” e “soppressione di Presidi Ospedalieri” sulla scorta di un concetto ragionieristico della sanità che già tanti danni ha fatto con il Decreto 49/2010 adottato dall’allora Commissario ad Acta Bassolino. Il Piano Sanitario programmato dal PD, ed in parte già attuato, è chiaro e mira alla soppressione di fatto, attraverso una prima fase denominata “ accorpamento di reparti”, degli Ospedali di Scafati, Cava dei Tirreni, Mercato San Severino, Castiglione di Ravello, Roccadaspide, Polla, Oliveto Citra, Sapri e finanche Vallo della Lucania – per non parlare di Battipaglia ed Eboli – per accentrare tutto in pochi Presidi Ospedalieri che, evidentemente, per spazi e posti letto finiranno solo per ingolfarsi e peggiorare anche l’erogazione degli eccellenti servizi che oggi erogano. E’ un disegno che non può passare non solo perché fondato su norme e disposizioni nazionali interpretate “ pro cicero domo sua” ma anche, e soprattutto, perché ha completamente omesso di valutare ed applicare soluzioni alternative come quelle proposte dal Gruppo Regionale FDI. In materia di potenziamento organico, infatti, omette di utilizzare gli specialisti ambulatoriali, la stabilizzazione dei precari, l’assunzione di medici e operatori sanitari almeno per le quote di turn over 2012/2015 già sbloccate, la mobilità extra regionale, il convenzionamento degli specializzandi ultimo anno e quello delle cooperative e delle associazioni infermieristiche. In materia di Presidi Ospedalieri e posti letto, non considera la dislocazione di essi in territori disagiati, i tempi di percorrenza di una viabilità provinciale sempre più disastrata, gli incrementi notevoli della popolazione stanziale per gran parte dell’anno, la possibilità di Dipartimentazione dei settori sanitari, le esigenze reali e concrete – costituzionalmente garantite – di tutelare il diritto alla salute di tutti. Per queste ragioni il Gruppo Consiliare Regionale FDI ha chiesto, a termini regolamentari e statutari, la convocazione di un Consiglio Regionale Monotematico per discutere ed approvare Linee di indirizzo per il Piano Sanitario Regionale da sottoporre alle valutazioni del nuovo Commissario ad acta, al fine di aiutarlo nella conoscenza dei territori su cui inciderà la sua azione, essendo proveniente dalla terra del premier Renzi, in modo che possa evitare di applicare solo ed esclusivamente concetti numerici e ragionieristici come già preannunciato in estemporanee e affettate interviste mediatiche.