Salerno: alunno pugnalato al Da Vinci-Genovesi, SOS legalità!
di Rita Occidente Lupo
Scuola sempre più…pericolosa! Pare proprio che la vita tra i banchi divenga sempre maggiormente lo specchio di una società nella quale i pericoli spuntano da ogni angolo, come i funghi, dopo la pioggia. Adolescenti e giovani, a rischio della propria incolumità e killer di quella altrui. Il recente episodio al Liceo Genovesi-Da Vinci, allunga il cannocchiale su una legalità che spesso elude ogni sorta di preveggenza.Nel senso che gli allievi, il caso di esclamare un detto trito e ritrito, “Una ne commettono, cento ne pensano e viceversa!” Il sedicenne ieri, accoltellato per un futile motivo, nei corridoi della scuola, a lottare con la morte, affinchè i colpi ricevuti dal coetaneo, non si traducano in letali! L’autore, per un futile pretesto, pare trattasi di un ombrello, avrebbe sferrato varie coltellate al mal capitato, colpendolo alla giugulare ed all’addome. Un gesto inaspettato, imprevedibile…che ha lasciato sgomenti non solo coloro che hanno visto la vittima accasciarsi al suolo, prima che giungessero i soccorsi allertati, ma quanti hanno appreso del fatto cronachistico. Non omettendo un raccapricciante rimbrotto a quanti forse non hanno saputo vigilare a dovere o non sono stati tempestivi nel prevenire la tragedia! Dopo l’episodio dei giorni scorsi, l’allievo deceduto perchè si dondolava sulla sedia a Roccaraso, ancora una volta la scuola finisce sul tribunale delle responsabilità. Tenendo presente che spesso ai minori, è rivolta l’offerta formativa-educante. Ma i docenti, in molti contesti ed in svariate circostanze, non sempre riescono a reggere l’imprevedibile. La vigilanza, anche da parte del personale Ata, non può sempre prevenire situazioni drammatiche. Oggi più che mai diventa acrobatico reggere la sfida con le nuove generazioni che, in alcuni contesti, deprivati culturalmente, avvezzi ad armare il braccio, spesso per farsi giustizia da soli coi coetanei. In altri, anche se apparentemente indossano panni d’agnello, non tardano a mostrare le fauci. Dal bullismo, allo spaccio di droga, oggi la scuola vive un momento di drammatica responsabilità, che va al di là dell’insistente certificazione delle competenze, alle quali la scuola renziana sembra dar peso, bypassando la crociata quotidiana, per arginare fenomeni di violenza e devianza. Abbandono e dispersione, un tempo due punte dell’iceberg formativo, oggi sostituite da legalità e sicurezza, da dover garantire ai fruitori. E così, mentre l’Open day crea sorpassi tra varie scuole, mettendo in bella mostra un’offerta formativa sempre più variegata, al passo coi tempi, appetibile per le iscrizioni, coniugando anche il binomio Scuola-Lavoro, a tappeto la gestione delle ore di lezione. Nell’accertamento che non solo i telefoni cellulari, non entrino in funzione con video scimmiottanti, ma anche l’intera platea discente, in sicurezza dai coetanei, senza temere non cartonate orecchie d’asino alle spalle…ma pugnalate letali!